Nuovo schiaffo della magistratura a Donald Trump.
Un giudice federale ha temporaneamente vietato al Pentagono di applicare l'ordine esecutivo del commander in chief che esclude le persone transgender dal servizio militare, mentre prosegue una causa intentata da 20 militari.
La decisione è stata presa da Ana Reyes, prima persona ispanica e apertamente Lgbtq a servire come giudice distrettuale a Washington, dove è stata nominata da Joe Biden.
A suo avviso, l'ordine esecutivo del 27 gennaio, uno dei tanti emessi dal tycoon contro i diritti legali per gli americani transgender, viola probabilmente il divieto di discriminazione sessuale della Costituzione americana.
"La crudele ironia è che migliaia di militari transgender si sono sacrificati, alcuni rischiando la vita, per garantire ad altri gli stessi diritti di protezione che il divieto ora cerca di negare loro", ha affermato Reyes. In risposta all'ordine di Trump, il Pentagono aveva annunciato l'11 febbraio che non avrebbe più consentito alle persone transgender di arruolarsi nell'esercito e avrebbe smesso di eseguire o facilitare le procedure associate alla transizione di genere per i membri in servizio.
Poco dopo, la Difesa ha affermato che avrebbe iniziato ad espellere i membri transgender. Trump ha scritto nel suo provvedimento che "l'adozione di un'identità di genere incompatibile con il sesso di un individuo è in conflitto con l'impegno di un soldato verso uno stile di vita onorevole, veritiero e disciplinato, anche nella propria vita personale".
Ma nella sua ingiunzione Reyes ha sottolineato come il governo abbia ammesso che i querelanti sono soldati eccellenti e la prova vivente che "le persone transgender possono avere l'etica del guerriero, la salute fisica e mentale, l'altruismo, l'onore, l'integrità e la disciplina per garantire l'eccellenza militare".
"Allora perché congedare loro e altri soldati decorati?", ha chiesto la giudice. I querelanti nella causa hanno sostenuto che l'ordine è illegale, indicando una sentenza della Corte suprema Usa del 2020 secondo cui la discriminazione sul lavoro nei confronti delle persone transgender è una forma di discriminazione sessuale illegale. Gli avvocati del governo hanno sostenuto in tribunale che l'esercito ha il diritto di escludere le persone con determinate condizioni che le rendono inadatte al servizio, tra cui anche il disturbo bipolare e i disturbi alimentari.
La giudice però li ha ripetutamente pressati perché giustificassero la loro posizione con prove, e a volte ha espresso aperta indignazione per il linguaggio del provvedimento che denigrava il carattere delle persone transgender. I sostenitori dei diritti delle persone transgender affermano che ci sono fino a 15.000 militari transgender (su un esercito di circa 1,3 milioni di soldati), mentre per il Pentagono il numero è di poche migliaia. Quello di Reyes è solo l'ultimo di una serie di stop dei giudici alle azioni esecutive di Trump, dallo smantellamento dell'Usaid e di altre agenzie ai tagli di spese e di personale sino alle deportazioni dei clandestini.
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