Ekrem Imamoglu, il sindaco di Istanbul sospeso dal suo incarico dopo l'arresto per corruzione, ha invitato la popolazione a partecipare sabato ad un evento a Istanbul, organizzato per protestare contro la sua detenzione.
In un messaggio pubblicato su X, mentre si trova da domenica nel carcere di Silivri, Imamoglu ha invitato la popolazione a incontrarsi presso il parco di Maltepe, sulla sponda asiatica di Istanbul sabato alle 12 ora locale, le 10 in Italia, per un evento organizzato dal Chp, il maggior partito di opposizione in Turchia di cui il sindaco sospeso dall'incarico fa parte.
Sono in tutto 1.879 le persone fermate durante le proteste dell'ultima settimana in tutta la Turchia per Imamoglu. Lo ha affermato il ministro dell'Interno, Ali Yerlikaya, aggiungendo che tra le persone messe in custodia, per 260 è stato confermato l'arresto, per 468 è stata emessa un'ordinanza di controllo giudiziario, per 662 sono ancora in corso procedure e non sono ancora state prese decisioni mentre 489 sono stati rilasciati. Durante gli scontri alle proteste, 150 agenti sono rimasti feriti, ha aggiunto Yerlikaya.
E mentre le manifestazioni di piazza per appoggiare Imamoglu si ripetono, l'Autorità statale turca per la radio e la televisione (Rtuk) ha imposto un divieto sulle trasmissioni fino a 10 giorni a diversi canali televisivi con posizioni vicine all'opposizione, in relazione alla copertura delle proteste. Rtuk ha imposto un divieto di trasmissione per 10 giorni a Sozcu Tv e per 5 giorni a Halk Tv e Tele 1, popolari emittenti che danno spazio a voci critiche nei confronti del governo. Secondo quanto riferiscono i media turchi, sono state anche imposte multe contro gli stessi canali, oltre che contro Now, un'altra emittente.
D'altra parte, il giornalista della Bbc Mark Lowen, arrivato in Turchia tre giorni fa per coprire le manifestazione contro l'arresto di Imamoglu, è stato espulso dalla Turchia dopo essere stato messo in custodia per 17 ore. A Lowen è stato detto che è stato espulso perché rappresentava "una minaccia per l'ordine pubblico", ha fatto sapere la stessa Bbc, in un comunicato riguardo alla sua espulsione.
"Questo è un incidente estremamente preoccupante e faremo delle rimostranze alle autorità turche. Mark è un corrispondente molto esperto con una profonda conoscenza della Turchia e nessun giornalista dovrebbe affrontare questo tipo di trattamento semplicemente per aver fatto il suo lavoro. Continueremo a riferire in modo imparziale e corretto sugli eventi in Turchia", ha affermato l'amministratrice delegata di Bbc News, Deborah Turness.
"Essere trattenuto e deportato dal Paese in cui ho vissuto per cinque anni e per il quale nutro un affetto così grande è stato estremamente angosciante. La libertà di stampa e l'informazione imparziale sono fondamentali per qualsiasi democrazia", ha affermato lo stesso Lowen, che è stato corrispondente per la Bbc dalla Turchia per cinque anni a partire dal 2014.
Da parte sua, il governo di Keir Starmer ha fatto sapere di attendersi dalla Turchia "il rispetto dello Stato di diritto", in relazione all'espulsione annunciata oggi di un giornalista della Bbc, emittente pubblica britannica. Lo ha riferito un portavoce del ministero degli Esteri, pur evitando per ora di alzare il tono della polemica verso Ankara.
"Poiché noi condividiamo una relazione forte e importante con la Turchia, noi ci aspettiamo, come con tutti i nostri alleati, che rispetti tutti gli obblighi internazionali e lo stato di diritto, incluso su procedimenti legali rapidi e trasparenti", ha sottolineato il Foreign Office. Ankara, oltre a essere partner nella Nato, è considerato da Londra un alleato chiave sia in Medio Oriente, sia - in questa fase - nel progetto di una cosiddetta 'coalizione di volenterosi' per garantire la sicurezza dell'Ucraina in un futuro dopo guerra con la Russia.
Scontro fra il governo turco e il Consiglio d'Europa
Le autorità turche "devono smettere di incriminare e detenere i rappresentanti eletti dei partiti di opposizione sulla base di un'ampia interpretazione e applicazione dei reati di terrorismo o diffamazione", e "abolire la pratica di destituirli", prassi divenute comuni, e che "oltre ogni ragionevole dubbio hanno lo scopo ultimo di soffocare il pluralismo e limitare la libertà del dibattito politico".
Lo afferma il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa, nella dichiarazione "la destituzione dei sindaci in Turchia" adottata quasi all'unanimità durante la sessione plenaria. Nel testo il Congresso condanna l'arresto del sindaco di Istanbul Imamoglu e "considera che l'incessante campagna di accanimento giudiziario contro di lui dalla sua prima elezione nel 2019, sia stata utilizzata per limitare il suo diritto a candidarsi alle elezioni".
Ma nella dichiarazione si evidenzia che il problema dei sindaci arrestati e destituiti è molto più ampio. "Dal 2016 quasi 150 sindaci sono stati licenziati e sostituiti da amministratori fiduciari", indica il Congresso. L'organo del Consiglio d'Europa si appresta ad andare in Turchia per un confronto con le autorità oltre che per incontrare tutti i sindaci detenuti, compreso quello di Istanbul.
In risposta a queste critiche, il ministro della Giustizia turco, Yilmaz Tunc, ha affermato che l'Europa dovrebbe mostrare rispetto per l'indipendenza della magistratura turca, nell'ambito dell'inchiesta su Imamoglu. "Ci auguriamo che gli amici europei mostrino rispetto per questo", ha affermato Tunc, durante una conferenza a Istanbul, trasmessa dalla tv di Stato Trt, dopo avere sottolineato che "l'inchiesta è portata avanti da tribunali imparziali" e che la Magistratura turca è indipendente.
"Tutti devono sapere che nello Stato di diritto, la difesa deve essere portata avanti nelle aule di tribunale e non nelle stottolineato Tunc,
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