Con circa 150 morti in due giorni, non si ferma il sangue in Nigeria dove, dopo le bombe in un mercato di Jos che hanno causato la morte di più di 100 persone, soprattutto donne, arrivano notizie di nuovi attacchi, mentre gli Usa decidono di inviare 80 soldati in Ciad per contribuire a ritrovare le liceali rapite. Ancora una volta gli attacchi sono 'firmati' da Boko Haram. Secondo quanto riferito dagli abitanti, uomini armati hanno ucciso 10 persone lunedì a Shawa e martedì altre 20 ad Alagarno, nel Borno seminando ancora una volta il caos nella regione.
I due villaggi si trovano non molto lontano da Chibok, città divenuta tristemente famosa per il rapimento delle oltre 200 liceali da parte dei terroristi islamici di Boko Haram. Un doppio attentato nel nord del Paese in cui hanno perso la vita altre 30 persone che allunga la tragica scia di sangue che ha contato, solo ieri, 118 morti nelle bombe a Jos. Sulla loro responsabilità anche per questi ultimi massacri sembra non esserci alcun dubbio, seppure non ci siano state rivendicazioni ufficiali: Boko Haram.
Il presidente Barack Obama ha inviato circa 80 militari americani in Ciad per contribuire alle ricerche delle liceali. "Circa 80 militari sono stati dispiegati in Ciad nell' ambito degli sforzi per localizzare e sostenere il ritorno in sicurezza delle oltre 200 liceali rapite in Nigeria", si legge in una lettera inviata dal presidente al Congresso, il cui testo e' stato diffuso dalla Casa Bianca. I soldati, "sosterranno le operazioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione aerea per missioni nel nord della Nigeria e nell'area circostante", si legge ancora nella lettera. Intanto Abou Moussa, rappresentante speciale Onu per l'Africa Centrale, ha dichiarato che i Boko Haram "non hanno paura e vergogna. Fanno quello che vogliono".
Martedì il Parlamento nigeriano aveva definitivamente approvato il prolungamento per altri 6 mesi dello stato di emergenza nel nord del Paese, la regione più dilaniata dagli attacchi di Boko Haram. Il presidente Goodluck Jonathan ha definito gli ultimi massacri "maligni e crudeli" e ha dichiarato di essere "impegnato senza sosta per vincere la guerra al terrore", ha riferito la Bbc. Verranno aumentate le misure per prevenire gli assalti, anche grazie all'aiuto dei Paesi vicini quali Ciad, Niger e Camerun.
Molte le polemiche su Jonathan, accusato di non fare abbastanza per la sicurezza della Nigeria, soprattutto in seguito alla cancellazione della sua visita a Chibok prevista per il 16 maggio. Un messaggio negativo che ha evidenziato una lontananza, secondo alcuni, tra popolo e istituzioni. "Mi sarei aspettato che il governo e gli enti preposti alla sicurezza fossero stati capaci di individuare e arrestare i responsabili delle violenze" ha detto l'arcivescovo di Jos Ignatius Ayau Kaigama all'agenzia di stampa Misna. "Questi attentati sono un duro colpo. Come milioni di nigeriani posso solo nutrire sospetti e fare ipotesi. È il governo, ripeto, a dover identificare i responsabili e garantire la sicurezza".
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