Cresce il bilancio delle vittime nelle proteste in Niger contro le vignette satiriche del settimanale francese Charlie Hebdo. Secondo il presidente del paese, Mahamadou Issoufou, i morti sarebbero almeno dieci. Cinque - ha spiegato - sono stati riportati dopo le manifestazioni nella capitale Niamey.
Sette chiese sono state date alle fiamme dopo devastazioni e saccheggi. Due a Zinder, nel sud del Paese, dove gli scontri tra manifestanti e forze di sicurezza hanno causato cinque morti e una cinquantina di feriti, altre due stamane nella capitale al termine della preghiera nella principale moschea della città. E poi ancora due a Maradi, località situata a 600 chilometri da Niamey, e una a Gourè, nell'est.
Dovunque la polizia e l'esercito sono intervenuti in forze per contrastare centinaia di musulmani inferociti, soprattutto giovani che, dopo l'inizio pacifico di manifestazioni anti-Charlie al grido di 'Allah Akhabar' ('Dio è grande'), hanno gradualmente cambiato obiettivo facendo di Parigi il bersaglio del maggior numero di insulti culminati dell'urlo 'Francia vattene' e 'Fuori i francesi dal nostro Paese'.
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