Un boato, poi le fiamme. Notte di paura al Cairo in seguito a un'esplosione avvenuta davanti all'istituto oncologico, vicino al centro della capitale egiziana. Le vittime, secondo un bilancio provvisorio, sono 20 mentre altre 30 persone sono rimaste ferite, alcune delle quali in gravi condizioni. Le autorità hanno invece fatto evacuare 54 pazienti dall'ospedale per farle ricoverare negli ospedali di Mahad Nasser ed Hermel.
Il presidente egiziano Abdel Fattah el Sisi, lo ha definito un atto "terroristico" sulla sua pagina Twitter e Facebook.
Al momento la dinamica sull'accaduto non è molto chiara, ma dalle prime indagini risulta che l'esplosione sia stata provocata da un'auto che, in retromarcia e a forte velocità, è stata lanciata contro altri tre veicoli posti nelle vicinanze dell'ospedale.
In un primo momento l'incidente è stato attribuito all'esplosione di una bombola d'ossigeno all'interno dello stesso ospedale, ma in un secondo momento è stato accertato che lo scoppio è avvenuto a causa dell'auto in contromano. Il pm egiziano Nabil Ahmed Sadeq ha aperto un'inchiesta e inviato una squadra di investigatori sul posto. Secondo alcuni testimoni, il conducente stava fuggendo a un controllo della polizia e dentro l'auto aveva probabilmente dell'esplosivo.
Questo spiegherebbe la violenta esplosione che è stata sentita anche a chilometri di distanza e che ha fatto tremare i vetri di alcune abitazioni. Le fonti della Sicurezza sono sul posto per raccogliere le testimonianze e valutare i danni. Il numero delle vittime potrebbe aumentare nelle prossime ore in quanto alcuni dei feriti sono stati ricoverati in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva. L'impatto ha anche danneggiato le barriere di ferro lungo il Nilo e qualche cadavere, secondo le fonti della Sicurezza, potrebbe essere caduto nel fiume.
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