"Un'insurrezione elettorale", "uno
scossone al sistema". Il giorno dopo il voto in Tunisia, i
commentatori tunisini leggono così l'esito del primo turno delle
elezioni presidenziali: al ballottaggio si sfideranno il
giurista indipendente Kais Saied e il magnate tv Nabil Karoui,
in carcere dal 23 agosto scorso con l'accusa di riciclaggio ed
evasione fiscale. I risultati ufficiali hanno infatti confermato
le anticipazioni degli exit poll, con la sconfitta dei partiti
tradizionali e il crollo dell'affluenza alle urne, chiaro
messaggio di disaffezione alla politica da parte dei cittadini.
Ha vinto il conservatorismo da una parte (Saied) e il populismo
dall'altra (Karoui). Hanno trionfato i candidati antisistema,
coloro che sono riusciti ad intercettare il malcontento e
riempire il vuoto lasciato dalla famiglia centrista, dalla
sinistra e anche dai partiti islamici, tutti incapaci di dare
risposte dirette ai bisogni dei tunisini in un periodo di grave
crisi economica.
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