E' iniziato a Tunisi, sotto gli auspici dell'Onu, il Forum del Dialogo politico libico, che vede 75 invitati di varie circoscrizioni e parti politiche della Libia ridisegnare gli assetti futuri del Paese, martoriato da anni di contrapposizioni tra il governo di accordo nazionale di Tripoli, riconosciuto dall'Onu e il potere incarnato dal generale Khalifa Haftar, culminate nel caos con il tentativo fallito del generale di conquistare la capitale.
"Siamo di fronte a una nuova Libia dopo anni di guerra e distruzione", ha affermato la rappresentante speciale del segretario generale dell'Onu e capo ad interim dell'Unsmil, Stephanie Williams, in apertura dei lavori aggiungendo "di essere onorata di parlare a nome dell'Onu e di ospitare questo dialogo politico libico". "Ringrazio tutti gli uffici della presidenza tunisina e dei vari ministeri per questa occasione - andiamo avanti insieme sul percorso indicato dalla Missione Onu per dare forza alla volontà del popolo libico. La strada di questo dialogo non sarà semplice, ma abbiamo raggiunto un accordo di cessate il fuoco permanente che ha cambiato il clima in Libia portandoci all'evento odierno", ha detto Williams.
L'inviata Onu ha ricordato che questo evento avviene mentre "la Libia e la Tunisia, al pari di tutto il mondo, sono colpiti dal coronavirus, ma oggi ringraziamo i presenti a questo dialogo per il loro impegno concreto per arrivare a una soluzione concordata per porre fine alla crisi". Williams ha detto di essere "ottimista" per i colloqui di Tunisi il cui obiettivo è quello di arrivare a una tabella di marcia per le elezioni nel paese preda del caos.
I colloqui riuniscono all'Hotel Four Seasons di Gammarth, 75 partecipanti libici in rappresentanza delle forze rivali: membri dell'Alto Consiglio di Stato (Tripolitania), del Parlamento di Tobruk (Cirenaica), nonché partecipanti selezionati dall'Onu sulla base del criterio di inclusività, al fine di cercare di uscire dalla crisi politica in Libia.Il Dialogo a Tunisi durerà 6 giorni, ha detto Williams.
Anche se da Tripoli giungono alcune voci di dissenso riguardo alla scelta dei partecipanti al Forum, che comunque si sono anche impegnati a non ricoprire alcun ruolo politico per il prossimo periodo di transizione, dai lavori di Tunisi dovrebbero anche uscire i nomi del nuovo consiglio presidenziale, presidente e due vice presidenti, a rappresentare le tre regioni della Libia.
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