"Siamo in guerra con la Turchia"
e "abbiamo dichiarato un cessate il fuoco" solo "per rispetto
degli sforzi della comunità internazionale e il desiderio dei
libici di porre fine al conflitto": come riferisce il sito
Alwasat, lo ha detto ieri alla tv "Sky News Arabia" Ahmed
al-Mismari, il portavoce dell'Esercito nazionale libico, la
formazione di cui Khalifa Haftar è comandante generale.
Dal canto suo il portavoce delle forze che sostengono il
Governo di accordo nazionale (Gna) del premier Fayez al-Sarraj a
Tripoli, Mohammed Gununu, ha affermato che mentre il Gna è
impegnato al cessate il fuoco in corso firmato a Ginevra il 23
ottobre, Haftar non sta facendo lo stesso: ha cercato di entrare
a Sirte "più di otto volte" e ha continuato ad ammassare forze,
costruire fortificazioni, accampamenti e a trasportare
mercenari", ha detto il portavoce come riferisce il sito Libyan
Express, .
Un commentatore libico ex consigliere di Haftar in rotta con
lui, Mohamed Buisier, ha sostenuto che il generale sta
progettando un nuovo attacco a Tripoli come quello fallito dopo
14 mesi nel giugno scorso. Lo scrive un tweet del sito Libya
Observer.
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