Fidel è morto, Raul ha perso un fratello e affronta una fase del tutto nuova della sua vita. Anche perché nessuno sa di preciso quali siano i progetti con Cuba dell'uomo che fra qualche settimana si insedierà alla guida della Casa Bianca, e cioè Donald Trump.
Il 'lider maximo' aveva 90 anni, Raul ne ha 85 e d'altra parte negli ultimi mesi ha più volte detto che tra poco meno di due anni intende lasciare il potere. Anche se nell'isola non ci sono certezze, nella stanza dei bottoni cubana potrebbe per la prima volta in tanti decenni entrare un uomo il cui cognome non sarà Castro.
A Cuba, l'era Fidel si era già sciolta negli ultimi anni e con l'avvio del disgelo firmato Barack Obama era finita in cantina. Ciò non toglie che per Raul non avere più il fratello accanto sarà una sensazione sconosciuta. Nel corso degli anni si sono scritti decine di libri sul loro rapporto.
Lasciando da parte la psicologia, il destino ha voluto che i due 'hermanos' siano giunti al potere insieme nel 1959 e che la scomparsa del 'lider maximo' coincide ora con la vittoria del magnate-presidente a Washington. Cuba è quindi di fronte ad una nuova tappa piena di incognite e si prepara a chiudere la fase del 'deshielo' Washington-L'Avana spinta da Obama e da Raul, il quale ha promosso un lungo processo di liberalizzazione economica, di fatto una sua personale perestroika, che ha già portato innovazioni inimmaginabili fino a pochi anni fa.
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