Il presidente argentino Mauricio Macri affronta oggi il primo sciopero generale convocato contro la sua politica economica dalla Cgt - centrale sindacale storica del peronismo - in un clima di tensione a causa delle minacce di rappresaglie contro chi non aderisce alla protesta.
Le strade di Buenos Aires stamattina sono praticamente deserte, a causa della forte adesione allo sciopero nel settore dei trasporti: non ci sono autobus né metropolitana e si segnalano posti di blocco sindacali nelle principali vie di accesso alla capitale.
Per favorire a chi non intende scioperare, il governo ha decretato la gratuità del parcheggio e dei pedaggi autostradali per la giornata, una misura denunciata come irregolare dal sindacato. Il governo ha risposto ricordando che alcuni dirigenti sindacali - come Omar Viviani, leader del settore dei tassisti - hanno minacciato apertamente di usare violenza contro chi non segue lo sciopero.
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