(di Martino Rigacci)
BUENOS AIRES - L'Argentina volta pagina. Mauricio Macri è il chiaro vincitore delle elezioni legislative parziali di ieri nel Paese, che segnano d'altra parte una secca sconfitta della ex presidente, la peronista Cristina Kirchner. Gli argentini hanno votato per rinnovare un terzo del senato (24 seggi) e la metà (127) dei deputati. Contrariamente a quanto indicavano i sondaggi, il bilancio politico della giornata è netto: i candidati del 'macrismo' hanno vinto su tutta la linea e il presidente può ora puntare alla rielezione tra due anni. I risultati ottenuti dal partito di Macri, 'Cambiemos', e i suoi alleati sono migliori di quelli delle primarie dello scorso 13 agosto.
Il 'macrismo' si è imposto in 14 distretti elettorali, tra gli altri nelle principali province, per esempio Buenos Aires, Cordoba, Santa Fe, Mendoza, oltre che nella città di Buenos Aires, capitale del Paese. Un risultato quindi complessivamente molto positivo, che non avveniva dal 1985 ai temi di Raul Alfonsin. Sulla base di questi dati, cambiano i rapporti di forza all'interno del Parlamento. Anche se non avrà un quorum proprio, Cambiemos riuscirà indubbiamente a rafforzarsi.
Macri potrà pertanto far approvare una serie di riforme strutturali che ha promesso fin dalle presidenziali vinte nel 2015. I riflettori rimangono puntati sulla provincia di Buenos Aires, dove si è svolta la sfida chiave: il candidato di 'Cambiemos', l'ex ministro Esteban Bullrich, ha distaccato di quattro punti la Kirchner.
Completato lo scrutinio, sia Macri sia la ex 'presidenta' hanno fatto dei brevi discorsi. Senza nascondere la propria soddisfazione per i risultati, Macri ha promesso che "porterà a termine il sogno condiviso di togliere tutti gli argentini dalla povertà". Poco prima, Cristina Kirchner aveva sottolineato che dopo questa tornata elettorale "niente è finito, oggi inizia tutto", confermando così che intende porre il suo nuovo partito, Unidad Ciudadana, quale principale forza antagonista del 'macrismo': "siamo l'opposizione - ha assicurato - più determinata del governo".
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