Il Venezuela è stato teatro ieri di
due imponenti mobilitazioni, a favore e contro il governo
chavista, in cui il leader dell'opposizione autoproclamatosi
presidente Juan Guaidó, al grido di "sì si può!", ha chiesto ai
suoi militanti di accompagnarlo per ottenere la fine della
"usurpazione" del potere da parte del presidente Nicolás Maduro,
mentre quest'ultimo ha celebrato "la sconfitta della destra
golpista" che "voleva portare il Paese alla guerra civile".
Arringando i suoi sostenitori nel quartiere El Marqés nella
capitale, Guaidò ha annunciato che a partire da oggi inizierà un
programma di scioperi scaglionati nell'amministrazione pubblica,
fino a far sì che tutti i settori si uniscano in uno sciopero
generale.
Da parte sua Maduro, rivolgendosi alla 'Marea rossa' chavista
presentata dai suoi collaboratori come "vari chilometri di
militanti", ha sostenuto che si è trattato di "una delle marce
più grandi della storia", "una mobilitazione
monumentale".
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