Il leader dell'opposizione venezuelana Juan Guaidò è tornato in Venezuela dopo 23 giorni di un viaggio in diversi paesi del mondo, un viaggio compiuto ignorando il divieto ad espatriare imposto dal presidente Nicolas Maduro. Guaidò, che aveva annunciato il suo rientro su Twitter, è stato salutato da una folla di sostenitori al suo arrivo da Lisbona all'aeroporto di Caracas.
Dall'inizio del pomeriggio l'aeroporto internazionale di Maiquetia a Caracas è stato teatro di tensioni fra un gruppo di deputati oppositori giunti dalla capitale per accogliere il loro presidente 'legittimo', e militanti filogovernativi, sostenuti da lavoratori della compagnia aerea statale Conviasa, oggetto di recente di nuove sanzioni statunitensi. Ad attendere Guaidó vi erano, oltre a numerosi deputati dell'Assemblea nazionale, anche alcuni ambasciatori europei, la moglie, Fabiana Rosales, e giornalisti dei media venezuelani ed internazionali. Partito da Caracas il 19 gennaio, il leader dell'opposizione venezuelana si è recato prima in Colombia, quindi in varie capitali europee e a Bruxelles, per trasferirsi successivamente in Canadà e negli Stati Uniti, dove è stato ricevuto dal presidente Donald Trump. Appena toccato il suolo venezuelano Guaidó, via Twitter, ha sostenuto che "porto l'impegno del mondo libero, disposto ad aiutarci a recuperare la democrazia e la libertà". Comincia, ha aggiunto, "una nuova fase che non ammetterà passi indietro e che ha bisogno di tutti noi facendo quello che dobbiamo fare". Oggi più che mai, ha concluso, "abbiamo bisogno di unità, fiducia e disciplina".
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