Juan Guaidò, leader
dell'opposizione autoproclamatosi presidente ad interim del
Venezuela, ha inviato una lettera al quotidiano spagnolo El
Mundo in cui nega la possibilità che l'ex presidente del governo
José Luis Rodríguez Zapatero possa svolgere un'opera di
mediazione nella crisi venezuelana.
Senza mezzi termini Guaidò, sostenuto dalla firma di altri
leader politici oppositori, definisce nella missiva Zapatero,
che si è recato decine di volte a Caracas, "alleato
dell'usurpatore che ci opprime e ci assassina". "Ci
rammarichiamo - dice poi - che lei si sia collocato, ora senza
cercare di nasconderlo, a difesa dei satrapi", in allusione al
presidente Nicolás Maduro e ai suoi ministri.
A sostegno della sua presa di posizione Guaidò spiega che
"abbiamo ascoltato con attenzione le sue dichiarazioni lo scorso
15 giugno ad una radio spagnola (Herrera en COPE). Ci
rammarichiamo per doverle dire che già da tempo non possiamo
depositare in lei la nostra fiducia".
Questo perché "non è più un intermediario o una persona
neutrale. Lei per noi è solo un alleato dell'usurpatore che ci
opprime, che ci perseguita, che ci assassina. Le sue
dichiarazioni radiofoniche non fanno altro che confermarlo".
A questo punto il leader oppositore riporta un virgolettato
di Zapatero, secondo cui dopo un anno e mezzo dal riconoscimento
di Guaidò "siamo ancora là, là rimarremo e la continueremo a
rimanere...Non metteranno fine al governo di Maduro. L'unica via
d'uscita per il Venezuela è un dialogo, un accordo".
Secondo Zapatero "l'unico effetto di un anno e mezzo di
Guaidò è una opposizione più divisa, il governo più forte, e
questo sì, la popolazione che soffre moltissimo come conseguenza
della situazione economica".
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