Uno sciopero a tempo indeterminato
indetto dalle organizzazioni sociali del distretto di Machu
Picchu, in Perù, per sollecitare una riduzione del prezzo dei
biglietti ferroviari per i turisti peruviani ha causato da
alcuni giorni la chiusura della storica cittadella inca.
Il sindaco di Machu Picchu, Darwin Barca, ha confermato al
quotidiano Gestión che la popolazione è in collera per il forte
aumento del prezzo dei biglietti del treno fra Cusco e la
località turistica. "La gente ha deciso lo sciopero indefinito -
ha assicurato - fino a che le sue richieste non saranno
accolte".
"In effetti io stesso ho sollecitato da tempo una valutazione
della situazione", ha aggiunto, ricordando che "esiste una
discriminazione ai danni dei turisti locali nel trasporto su
rotaia da Ollantaytambo a Machu Picchu, rispetto alle frequenze
e ai posti disponibili nelle vetture",
Prima dello scoppio della pandemia da coronavirus il turista
locale pagava 10 soles (2,29 euro), ha concluso Barca, "mentre a
lui sono chiesti fra 60 e 70 dollari".
Scoperta il 24 luglio 1911, la cittadella di Machu Picchu fu
costruita dagli Inca nel 1440 e si trova su una montagna a 2.430
metri di altezza.
Fa parte dei Patrimoni dell'umanità dell'Unesco, e nel 2007 è
stata selezionata come una delle 'sette meraviglie del mondo
moderno'. E' il terzo sito archeologico più grande del mondo
dopo gli scavi di Pompei e Ostia Antica.
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