Il progetto di pace totale al
centro del programma politico del governo di Gustavo Petro in
Colombia e' sempre piu' in crisi. Allo stallo dei negoziati con
l'Esercito di liberazione nazionale (Eln) e' seguito nelle
ultime ore l'annuncio da parte della maggiore guerriglia ancora
attiva nel Paese sulla ripresa dei sequestri estorsivi per
finanziare le sue operazioni.
Il governo ha respinto l'annuncio dell'Eln affermando in una
nota che "il commercio di esseri umani non ha nessuna
giustificazione" e che "non e' oggetto di nessun negoziato da
parte dello Stato colombiano".
Lo stesso Petro ha criticato a sua volta l'annuncio della
guerriglia affermando che "non si puo' affermare di voler
cambiare la societa' quando si usa un essere umano come merce di
scambio".
I negoziati sull'adesione dell'Eln al processo di pace sono
paralizzati da quando il governo di Petro ha deciso di avviare
colloqui con il Frente Comuneros de Sur, fazione dissidente
della guerriglia che opera nel sud del Paese. Un progresso su
questo fronte potrebbe ad ogni modo essere costituito
dall'annuncio arrivato oggi di una separazione ufficiale dei due
gruppi riconosciuta anche dall'Eln.
Il governo di Petro non perde ad ogni modo le speranze e
annnuncia che "proseguono i preparativi" per la realizzazione di
un nuovo round di colloqui con l'Eln a realizzarsi tra il 20 e
il 25 di maggio a Caracas.
Da sottolineare ad ogni modo che i sequestri da parte della
guerriglia non sono mai del tutto cessati anche durante i
negoziati e che la stessa Eln e' dietro il recente rapimento del
padre di Luis Diaz, idolo della nazionale di calcio e del
Liverpool.
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