Il vicepremier e ministro degli
Esteri, Antonio Tajani, ha dichiarato che l'Italia è pronta per
una riforma delle regole per la concessione della cittadinanza,
nel quadro del dibattito sulle restrizioni al principio dello
"ius sanguinis" e sulla creazione dello "ius italiae".
"L'Italia non è solo pronta a questo cambiamento, il nostro
Paese è già cambiato e dobbiamo fare in modo che le regole si
adattino al nuovo contesto, profondamente diverso da quello di
30 anni fa", ha dichiarato Tajani in un'intervista rilasciata al
quotidiano brasiliano Folha de São Paulo, alla vigilia della sua
visita in Brasile.
"Il concetto di cittadinanza deve basarsi sull'appartenenza a
una comunità, con tutti i diritti e i doveri. Questo implica
valori comuni, tra cui quelli linguistici e culturali, che sono
fondamentali", ha sottolineato Tajani.
Un progetto di legge presentato da Forza Italia porrebbe un
limite generazionale per ottenere la cittadinanza tramite lo
"ius sanguinis" ai cosiddetti oriundi, ovvero agli italiani con
una qualsivoglia ascendenza italiana.
Si creerebbe invece lo "ius italiae", che prevede la
concessione della cittadinanza agli stranieri nati in Italia o
arrivati prima del compimento del quinto anno di età al
compimento dei 16 anni, ma a condizione che abbiano risieduto
nel Paese per un decennio ininterrotto e che abbiano completato
il ciclo scolastico obbligatorio.
"Dobbiamo tenere presente che per molti discendenti non c'è
stato alcun rapporto con l'Italia per molti anni. Queste
possibili modifiche rispondono alla stessa esigenza: dare il
giusto valore al concetto fondante di cittadinanza, garantendo
soprattutto una condivisione di valori culturali", ha spiegato
Tajani.
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