Una collina alta 100 metri formata da anni di accumulo di terriccio e di altri materiali di riporto edile, fradicia per le abbondanti piogge, è franata su un'area industriale a Shenzen, il distretto cinese che confina con Hong Kong: il fango in pochi istanti ha travolto tutto quanto incontrava sul suo cammino, fra cui 33 edifici fra palazzine abitate e capannoni, con un bilancio di almeno 85 persone disperse sotto una massa gigantesca di fanghiglia che i soccorritori sul posto fanno fatica a scavare e a rimuovere. Il numero di persone disperse, inizialmente 91, è stato poi rivisto a 85, rende noto l'agenzia ufficiale Xinhua, senza specificare se nel frattempo siano state salvate sei persone. Altre 900 sono state tratte in salvo. I media parlano di 380.000 metri quadri ricoperti da una massa instabile profonda 10 metri di fango e detriti. Sul posto lavorano senza sosta quasi 3.000 soccorritori, fra cui molti militari, con oltre 400 fra escavatrici e veicoli speciali e decine di cani da ricerca. Ma la speranza di ritrovare delle persone vive nella melma dopo tante ore, per ammissione delle stesse autorità, è esile: la fanghiglia è troppo liquida e s'insinua dappertutto, non permettendo la formazione di tasche di aria. Inoltre, "il lavoro di ricerca è estremamente difficile, perché il fango e il limo continuano a riempire gli scavi", ha raccontato alla Xinhua un vigile del fuoco. "La massa di smottamento è troppo sottile e acquosa" per essere rimossa, spiega alla stessa agenzia Liu Guonan, un tecnico dell'Accademia cinese di scienza delle ferrovie
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Drone footage shows the devastation a landslide caused in Shenzhen on Sunday morning. 41 still reported missing. pic.twitter.com/6zv8YBgRBy
— Patrick Boehler 包蟠睿 (@mrbaopanrui) 20 Dicembre 2015
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