In aggiunta alle contestazioni per abuso di potere e corruzione, Park Geun-hye, presidente decaduta il 10 marzo su decisione della Corte costituzionale, potrebbe trovarsi a rispondere dell'abbandono dei suoi nove cani.
L'addebito, forse ben più impopolare delle ragioni alla base dell'impeachment, è aver lasciato la Blue House, la sede della Presidenza sudcoreana, e una coppia di Jindo, razza nazionale di cani da caccia ricevuta in dono nel 2013, coi sette cuccioli nati di recente e "troppo piccoli per poter essere separati dalla madre", ha spiegato Kim Dong-jo, un portavoce dell'Ufficio. "I cani continueranno a stare nella Blue House fino a quando non saranno pronti per essere accolti dai nuovi padroni", ha aggiunto Kim, secondo cui Park prima di andar via domenica per tornare nella residenza privata ha raccomandato allo staff di prendersi cura dei cani. Kim Ae-ra, a capo dell'Alleanza per la prevenzione della crudeltà sugli animali, ha presentato lunedì un esposto alla Commissione anti-corruzione e diritti civili che, secondo i media locali, ha rigirato il caso alla polizia nazionale per gli opportuni approfondimenti. Intanto le nuove elezioni presidenziali si terranno il 9 maggio, secondo quanto detto dal ministro degli Interni Hong Yun-sik al termine della riunione del governo. Park, 65 anni, è stata la prima presidente eletta democraticamente ad essere rimossa dalla Corte costituzionale il 10 marzo validando l'impeachment votato dal parlamento il 9 dicembre su uno scandalo su corruzione e abuso di potere partito dalle indagini sulla confidente e "sciamana" Choi Soon-sil.
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