Una manovra sbagliata del pilota o, al contrario, cattive istruzioni ricevute dai controllori di volo potrebbero essere all'origine della tragedia avvenuta oggi nell'aeroporto internazionale Tribhuvan di Kathmandu, in Nepal, dove un aereo della compagnia bengalese US-Bangla si è schiantato al suolo causando la morte di 49 passeggeri e membri dell'equipaggio, ed il ferimento di altri 22.
Decollato da Dacca, in Bangladesh, a fine mattinata, il Bombardier Dash Q-400 capace di un massimo di 78 passeggeri, si accingeva a realizzare, dopo un volo senza problemi, un atterraggio in condizioni normali nello scalo nepalese quando all'improvviso qualcosa non ha funzionato. L'aereo, hanno riferito testimoni oculari, ha sorvolato per due volte la zona di atterraggio, ma "volava molto basso", tanto che "ha perfino sfiorato la torre di controllo". Dopo aver toccato la pista, poi, "l'ha subito abbandonata seguendo un percorso erratico e terminando la sua corsa contro un terrapieno a ridosso di un campo di calcio". Nel violento impatto finale è scoppiato un incendio che ha investito la carlinga, spaccatasi in due tronconi finiti a notevole distanza l'uno dall'altro.
Gli automezzi dei vigili del fuoco dell'aeroporto hanno potuto raggiungere rapidamente il relitto e questo ha fatto sì che circa un terzo delle persone a bordo - tutte bengalesi e nepalesi, oltre ad un cinese e ad un maldiviano - era ancora vivo all'arrivo dei soccorsi.
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