E' terminata al palazzo imperiale di Tokyo la seconda cerimonia che conclude la fase di ascensione al trono dell'imperatore Naruhito, dopo l'abdicazione del padre Akihito. "Adempierò alle responsabilità del mio ruolo, in veste di simbolo dello Stato e dell'unità del popolo", ha detto il sovrano nel primo discorso ufficiale, alla presenza dei membri della famiglia reale e delle più alte cariche istituzionali del Paese. Naruhito è il 126esimo imperatore del Trono del Crisantemo. Nel suo messaggio Naruhito ha aggiunto che "pregherà per la felicità e il progresso per il suo popolo e per la pace nel mondo". Durante la cerimonia, il premier Shinzo Abe ha fatto un breve discorso e parlato a nome del popolo giapponese, esprimendo il profondo rispetto per la figura del sovrano e l'auspicio di una nuova era all'insegna di pace, speranza e sviluppo.
E' iniziata presto ieri la giornata dell'Imperatore giapponese Akihito, l'ultima del suo regno trentennale. Il sovrano si è recato nei santuari del palazzo imperiale in segno di rispetto alla divinità del sole, e per pregare per le anime degli antenati.
Akihito ha letto un testo in giapponese antico per annunciare l'imminente abdicazione. La cerimonia ufficiale ha una durata breve, di appena 10 minuti, e viene tenuta nella prestigiosa Sala dei Pini del Palazzo imperiale di Tokyo, alle 17 ora locale, le 10 in Italia.
Alla presenza del sovrano, il premier, Shinzo Abe, prende la parola per ringraziare l'imperatore abdicante a nome del popolo giapponese. Akihito pronuncia quindi il suo ultimo discorso da reggente.
Il rito 'Taiirei-Seiden-no-gi', svolto per la prima volta in 202 anni di storia della casa regnante, vede tra i partecipanti le più alte cariche istituzionali, inclusi i membri dell'esecutivo e della famiglia reale. Due dei 'Tre sacri tesori', una spada e una gemma, vengono trasportati dai ciambellani di corte e posti su un banco assieme ai fregi imperiali utilizzati dal monarca nelle cerimonie ufficiali.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA