Oltre 900 miliziani siriani che sarebbero stati inviati dalla Turchia in Nagorno-Karabakh per combattere a fianco dell'esercito dell'Azerbaigian contro l'Armenia sono ritornati in patria, dopo la tregua siglata il mese scorso nel Caucaso. Lo sostiene l'Osservatorio siriano per i diritti umani, che in precedenza aveva riferito di almeno 2.850 foreign fighter mandati a combattere con il coinvolgimento logistico e finanziario di Ankara. Di questi, afferma sempre l'ong, almeno 293 sarebbero poi morti in combattimento.
Il rientro dei miliziani in Siria nelle zone sotto controllo turco, tra cui Afrin, Jarablus e Al-Bab, sarebbe avvenuto con diversi trasferimenti, l'ultimo dei quali il 27 novembre scorso, e dovrebbe proseguire nei prossimi giorni. La Turchia ha sempre negato di aver inviato combattenti stranieri in Nagorno-Karabakh.
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