A Kabul la situazione si è fatta talmente critica che le cancellerie occidentali hanno rotto gli indugi, disponendo l'evacuazione del personale diplomatico. Anche l'Italia ha dato il via alle operazioni di rimpatrio del proprio staff, pur mantenendo un presidio dell'ambasciata all'aeroporto della capitale afgana.
L'ambasciata italiana a Kabul, inoltre, ha inviato una mail a tutti i connazionali in Afghanistan lanciando un appello a rientrare. "Facendo seguito agli inviti formulati a lasciare il Paese", si legge nella mail, "visto il grave deterioramento delle condizioni di sicurezza, viene messo a disposizione dei cittadini italiani un volo dell'Aereonautica Militare nella giornata di domani 15 agosto alle ore 21.30 circa dall'aeroporto di Kabul". L'ambasciata invita quindi "a lasciare il Paese" sfruttando questo ponte aereo.
"Ci stiamo preparando ad ogni evenienza, anche quella dell'evacuazione. Dobbiamo pensare alla sicurezza del personale della nostra ambasciata", aveva annunciato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio alla vigilia di quest'ennesima giornata convulsa, con i talebani arrivati a pochi chilometri da Kabul. E proprio a causa del deterioramento delle condizioni sul terreno, Roma ha dato l'ok all'avvio delle procedure per predisporre il rientro in Italia dello staff della sede diplomatica. Mentre un presidio di rappresentanza verrà mantenuto presso l'aeroporto, così come stanno facendo la maggior parte delle altre ambasciate. Sulla situazione della sicurezza all'ambasciata italiana negli ultimi giorni il confronto al più alto livello sulla linea Palazzo Chigi-Farnesina-Difesa-Interni è stato costante, il Ministero degli Esteri ha mantenuto uno stretto contatto anche con il Dipartimento di Stato americano, per decidere un'azione coordinata, anche con gli altri alleati. Mentre nella sede italiana il personale addetto alla sicurezza era in allerta e pronto ad ogni scenario.
L'amministrazione Biden si sta preparando alla caduta di Kabul e al ritiro di ogni presenza diplomatica in Afghanistan. Lo scrive il sito Axios, secondo cui si tratta di uno "straordinario capovolgimento delle previsioni".
Gli Usa hanno iniziato l'evacuazione della loro ambasciata a Kabul: secondo alcuni media americani, alcuni membri dello staff sono già arrivati all' aeroporto della capitale, protetto dalle truppe americane in vista dell'avvicinamento dei talebani.
Agli alti consiglieri di Joe Biden sembra sempre più probabile che gli Stati Uniti non manterranno una presenza diplomatica duratura in Afghanistan oltre il 31 agosto, la data entro la quale il presidente Usa ha promesso di completare il ritiro delle truppe.
Sono circa 30 mila le persone che gli americani intendono evacuare dall' Afghanistan entro il 31 agosto, data fissata da Joe Biden per il ritiro delle truppe. Sono le stime del Pentagono, che entro la fine del weekend dispiegherà 3000 soldati all'aeroporto di Kabul per garantire la sicurezza delle operazioni. Un secondo contingente di Marines e' arrivato oggi, dopo quello di ieri. Gli Stati Uniti intendo evacuare "migliaia di persone al giorno", ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby. Circa 4200 persone lavorano all'ambasciata statunitense nella capitale.
"Le nuove istituzioni afghane e la tenuta delle forze armate si sono rilevate molto meno forti di quanto era stato previsto; i Talebani hanno conquistato intere province praticamente senza combattimenti e questo dovrà essere oggetto di riflessione prospettica rispetto ai nostri impegni". Così il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, intervistato dal Gr1 Rai. Il Paese, ha aggiunto, "non dovrà tornare ad essere un 'safe haven', un rifugio sicuro, per terroristi. La comunità internazionale non permetterlo. Gli eventi di questi giorni non sono un buon messaggio che l'Occidente trasmette al mondo".
Il presidente afghano, Ashraf Ghani, parla di "consultazioni rapide" per garantire "pace e stabilità" nel paese. Ma intanto i talebani hanno conquistato 18 capitali provinciali e raggiunto il distretto di Char Asyab, a soli 11 chilometri a sud di Kabul, dove si svuotano le ambasciate. Gli Usa hanno mandato 8mila soldati per proteggere il proprio personale in partenza. Di Maio avverte, "Ci stiamo preparando ad ogni evenienza, anche quella dell'evacuazione". E, aggiunge, anche se "non ci sarà un nuovo impegno militare, non possiamo pensare di abbandonare dopo 20 anni il popolo afghano". Il presidente ell'Associazione culturale afghani in Italia, Qorbanali Esmaeli, parla di "un terrore indescrivibile tra la gente" e sottolinea che "la cosa più preoccupante, più assurda e più atroce è che le donne e le ragazze, sopra i 12 anni, sono considerate bottino di guerra".
I Talebani hanno annunciato di essersi impadroniti dei capoluoghi di altre tre province, quelle di Patika e Paktika nel sud e quella di Kunar nell'est. Ma per loro il successo più importante della giornata è la conquista di Mazar-i Sharif, nel nord. Secondo residenti contattati dall'agenzia Afp, gli insorti sono entrati anche in questa che è la quarta città del Paese e tradizionale roccaforte delle milizie anti-Talebani, tra cui quelle del signore della guerra Abdul Rashid Dostum, di etnia uzbeka. Attualmente 26 dei 34 capoluoghi del Paese sono caduti nelle mani dei Talebani e, secondo una rappresentante del consiglio provinciale locale, le avanguardie degli insorti si sono spinte fino al distretto di Char Asyab, 11 chilometri a sud di Kabul. Intanto un tentativo di controffensiva governativa è segnalato a Kandahar, nel sud, caduta nelle mani dei Talebani due giorni fa.
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