Per il leader di Fi, Silvio Berlusconi, "a causa di una malaugurata carenza di leadership internazionale" si sta assumendo "un atteggiamento ridicolmente e irresponsabilmente sanzionatorio nei confronti della Federazione Russa, che non può non difendere i cittadini ucraini di origine russa che considera come fratelli".
Il cessate il fuoco appare già in bilico in Ucraina orientale e il braccio di ferro fra Mosca e occidente è tutt'altro che archiviato. Sono giorni cruciali nella delicatissima crisi sul fronte est: una partita che nelle ultime ore si gioca sempre di piu' su due tavoli, quello militare e quello diplomatico. Sul campo di battaglia la tregua scattata appena l'altro ieri alle 18 locali, e sancita dall'accordo di Minsk tra Kiev e i ribelli filo-russi, ha retto per alcune ore. I presidenti ucraino Petro Poroshenko e russo Vladimir Putin hanno avuto un nuovo colloquio telefonico in cui si sono detti soddisfatti di come le parti in conflitto rispettino "globalmente" l'intesa.
In effetti si tratta solo di un primo passo dopo un conflitto di 5 mesi che ha provocato 2.600 morti e oltre un milione di profughi. E in serata, dopo qualche accusa reciproca di violazioni episodiche, notizie dalla città portuale di Mariupol sono giunte a mettere tutto in discussione. Almeno una persona (una donna, secondo le autorità locali) è morta a seguito di una serie di spari nella città: si tratta della prima vittima accertata da quando è scattata la tregua tra Kiev e i separatisti pro-russi, venerdì.
Parallelamente, resta altissima la tensione diplomatica lungo la linea Bruxelles-Mosca, con il Cremlino che esplicitamente minaccia di reagire nel caso in cui l'Unione Europea dovesse confermare il nuovo pacchetto di sanzioni, del resto gia' decise e la cui formalizzazione e' attesa lunedi'. "Se la nuova lista di sanzioni della Ue entra in vigore - avverte il ministero degli esteri russo - ci sarà sicuramente una reazione da parte nostra".
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