C'è "un allarme totale" per quello che sta accadendo nel mondo alle minoranze religiose in genere e cristiane in particolare. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a Barcellona. Ci sono comunità, ha spiegato il ministro, "come gli Yazidi in Iraq che rischiano di essere cancellate".
A difesa delle minoranze religiose ci vogliono "gesti simbolici ma anche concreti" ha detto Gentiloni a margine del foro di dialogo italo-spagnolo che si è aperto oggi. Il ministro questa sera sarà in Kenya "per mostrare alla comunità cristiana di quel Paese, che ha subito un'orrenda strage all'università, la solidarietà concreta del governo italiano".
L'allerta terrorismo "è una questione internazionale. In Italia ormai da mesi c'è una situazione di presidio dei possibili target", ha detto il ministro degli Esteri in conferenza stampa con il collega spagnolo Josè Manuel Garcia-Margallo. Con l'avvicinarsi dell'Expo "non ci sono segnali particolari di rischi", ha aggiunto sottolineando che il terrorismo "può colpire in modo imprevedibile ma che comunque anche rispetto all'Expo l'impegno per la sicurezza resta alto".
Gentiloni è a Barcellona per un colloquio con il collega spagnolo Josè Manuel Garcia-Margallo sul tema della lotta al terrorismo. Il capo della diplomazia italiana farà poi tappa a Nairobi per una visita di qualche ora ad una settimana dal sanguinoso attentato all'università di Garissa, rivendicato dal gruppo terroristico al shabaab e nel quale sono morte 148 persone, per la maggior parte studenti cristiani. In serata Gentiloni incontrerà il ministro degli Esteri kenyano Amina Mohamed e domattina avrà un colloquio con il cardinale John Njue, arcivescovo di Nairobi.
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