Il processo a 69 persone fra membri, deputati e simpatizzanti del partito filo-nazista greco Chrysi Avghì (Alba Dorata) apertosi stamani ad Atene è stato subito interrotto ed aggiornato al prossimo 7 maggio dopo che i giudici hanno constatato che uno degli imputati non aveva un avvocato.
Nel frattempo si è appreso che alcuni testimoni chiamati a deporre al procedimento sono stati aggrediti da simpatizzanti di Alba Dorata mentre stavano entrando in tribunale. Lo riferiscono i media ateniesi.
Nell'aula speciale approntata nel penitenziario di Korydallos, alla periferia della capitale, stamani sono comparsi solo 44 degli imputati ma fra loro non c'erano Nikos Michaloliakos, fondatore e leader del partito, né diversi altri deputati di Alba Dorata. In tribunale erano presenti la madre del rapper Pavlos Fyssas, ucciso nel settembre 2013 da Giorgos Roupakias, simpatizzante di Alba Dorata, e il sindaco di Atene Giorgos Kaminis.
Insieme con i parlamentari sono stati rinviati a giudizio altri 52 dirigenti di Alba Dorata accusati di aver partecipato ad una lunga serie di atti di violenza, tra cui l'omicidio del rapper antifascista Pavlos Fissas avvenuto il 17 settembre del 2013 nel popolare quartiere ateniese di Keratsini, per mano di Giorgos Roupakias, iscritto egli stesso al partito filo-nazista e reo confesso.
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