Dalle stragi di Parigi al blitz di Saint-Denis, dalla fuga di Salah, uno degli attentatori, alle tensioni di questo fine settimana in una Bruxelles blindata che teme gli attentati jihadisti: ecco quello che è successo e i punti ancora oscuri.
- GLI ATTACCHI A PARIGI: Sono da poco passate le 21 di venerdì 13 novembre quando a Parigi scoppia l'inferno. Una serie di attacchi terroristici coordinati si verificano in meno di un'ora in banlieue, nella zona intorno allo Stade de France che ospita la partita di calcio Francia-Germania, e a Parigi 'intra-muros': rue de Charonne, Boulevard Voltaire, Rue Alibert, Rue de la Fontaine au Roi e il teatro Bataclan, nei quartieri nord-est della capitale.
I terroristi, otto in tutto secondo l'Isis che ha rivendicato gli attacchi, utilizzano fucili mitragliatori, granate ed esplosivi, oltre a giubbotti da kamikaze. Il bilancio è di 130 morti e i feriti sono oltre 350, di cui un centinaio dei quali molto gravi.
I jihadisti, alcuni francesi e belgi, potrebbero essere anche nove o dieci secondo gli inquirenti e hanno operato a bordo di almeno tre macchine. I tre che si sono fatti esplodere fuori dallo stadio (non sono riusciti ad entrare e la strage è stata evitata), fanno soltanto una vittima. Uno dei tre è Bilal Hadfi, 20 anni, francese residente in Belgio, un altro aveva un falso passaporto siriano a nome di Ahmmad al-Mohammad, il terzo è sconosciuto.
Una Polo nera viene utilizzata per l'attacco al Bataclan, dove è in corso un concerto degli Eagles of Death Metal. E' la strage più grossa con 90 morti, tra cui l'italiana Valeria Solesin. I terroristi sono due o tre tra cui Samy Amimour, un francese di 28 anni, e Ismael Omar Mostefai, un francese di 30 anni.
Una Seat nera è l'auto dell'assalto al Cafè Comptoir Voltaire e altri locali del quartiere. A bordo ci sono tre persone, tra cui Brahim Abdeslam (che si fa esplodere) e Abdelhamid Abaaoud, ritenuto il 'cervello' dell'operazione. Si ignora l'identità del terzo uomo.
Salah Abdeslam, fratello di Brahim e attualmente ricercato da tutte le polizie, si trovava a bordo di una Renault Clio, che abbandona a Montmartre, prima di fuggire verso Bruxelles, la sua città.
- BLITZ A SAINT-DENIS, IL MISTERO DEL TERZO UOMO: all'alba del 18 novembre raid della polizia nella banlieue parigina di Saint-Denis, alla ricerca di Abdelhamid Abaaoud, la 'mente' delle stragi: nell'assalto muoiono tre persone, tra questi lo stesso Abaaoud (che si fa saltare per aria), una sua cugina falsamente indicata per un paio di giorni come la prima donna kamikaze in Europa, Hasna Ait Boulahcen, e un terzo uomo misterioso, i cui resti vengono ritrovati tra le macerie del covo dei terroristi. Ad oggi non si conosce la sua identità, l'uomo non era schedato in Francia.
- RAID IN BELGIO: la mattina del 19 novembre le forze speciali belghe conducono alcuni blitz a Molenbeek-Saint-Jean, il quartiere di Bruxelles considerato un covo di jihadisti.
- ALLERTA A BRUXELLES: dopo una settimana dei fatti di Parigi, il terrore si sposta a Bruxelles, dove le autorità, nel timore di un attacco simile a quelli parigini, blindano la città durante il fine settimana, con mezzi militari per le strade, metropolitana e centri commerciali chiusi. Una decina di persone sarebbero ricercate. Tra queste Salah, portato in Belgio da due suoi amici, probabilmente assieme a quella cintura esplosiva che avrebbe dovuto innescare il 13 novembre. Il terrorista viene visto aggirarsi nelle strade di Bruxelles. Intanto secondo la stampa locale le forze di sicurezza scoprono un vasto arsenale di armi e prodotti chimici a Molenbeek, ma le autorità non confermano.
- SALAH ABDESLAM: 27 anni, francese, tra gli esecutori delle stragi del 13 novembre, è forse il terrorista più ricercato in questo momento. Non solo dalla polizia ma - si dice - anche dai boia dello Stato islamico, infuriati con lui per aver tradito la parola data non immolandosi da kamikaze durante le stragi di Parigi. La polizia francese ha diffuso nuove immagini del terrorista, che per camuffarsi indosserebbe occhialoni con montatura nera da 'nerd' e cappellino da rapper. L'uomo userebbe anche un altro nome: Yassine Baghli. Secondo le ultime testimonianze si nasconderebbe a Bruxelles o nei dintorni.
Avrebbe infatti chiamato i suoi amici chiedendo aiuto per scappare in Siria, scrive AbcNews online. L'informazione viene confermata all'emittente dal fratello di Salah, Mohamed.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA