La flessibilità europea non è una concessione", "è una regola dell'Unione Europea, un preciso impegno di Juncker e dei suoi. Io non ho cambiato idea. Credo neanche lui". Così Matteo Renzi al Sole 24 Ore. Sulla legge di Stabilità sottolinea che non c'è rischio di correzione in primavera: "Stiamo parlando di qualche decimale di differenza", "per una volta non ho sentito una critica", "l'Italia c'è, riparte. Con buona pace di chi scommetteva sul suo fallimento". Il premier torna sullo scontro con il presidente della Commissione Ue e sottolinea che Jean-Claude ha "sbagliato linguaggio nel metodo e sostanza nel merito". Tuttavia Renzi si dice non preoccupato di "un infortunio verbale del presidente della Commissione: siamo l'Italia, uno dei Paesi fondatori". E ricorda: "Il mio partito è il partito più votato in Europa, con oltre undici milioni di voti. Se Juncker è lì, è grazie anche ai voti del Pd e del Pse. Non sono permaloso. Se Juncker sbaglia una conferenza stampa, pace. Se Juncker sbaglia politiche, allora sì che mi preoccupo". Quando da Bruxelles si denuncia che a Roma manca un interlocutore, Renzi riconosce che "un punto di verità c'è: l'Italia ha investito meno del dovuto nella creazione di una tecnostruttura in grado di essere squadra", "una squadra con diversi fuoriclasse che non si passano la palla e litigano nello spogliatoio non vince lo scudetto", sottolinea.
Juncker: 'Scambio vivace ma buon rapporto Ue-Italia' -"Ci sono buone relazioni tra la Commissione ed il governo italiano", tra i Commissari e lo stesso Juncker con "i colleghi italiani ed il premier" e "non ci sono problemi tra il governo italiano e la Commissione". Lo dice il presidente Jean Claude Juncker, in una conferenza stampa a Strasburgo rispondendo a una domanda sui rapporti con l'Italia. "C'è stato uno scambio di parole virili, ma è normale in democrazia e non avrà conseguenze" conclude. "Non vedo il rischio di una crisi bancaria maggiore", ha detto Juncker da Strasburgo a chi gli chiedeva se, viste le tensioni sui mercati e i titoli bancari italiani, temesse una nuova crisi del settore finanziario.
Schulz, Italia non è un problema, controversie normali - "Non credo che l'Italia sia un problema". Così il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz in conferenza stampa a Strasburgo. "Le controversie nella vita politica sono assolutamente normali, e stiamo lavorando per trovare una soluzione", ha sottolineato, aggiungendo che "siamo in contatti intensi con il primo ministro" Matteo Renzi. "Non c'è nessun dubbio che bisogna ascoltare con cura gli uni e gli altri", ha continuato Schulz, aggiungendo che "l'Italia è un paese meraviglioso".
L'affondo, quello di ieri del Ppe, domina anche le prima pagine dei giornali. I principali quotidiani riportano anche, la fonte è il Financial Times, l'ipotesi secondo cui la Commissione Ue a marzo rivedrà il sistema di ripartizione dei rifugiati, più profughi al nord Europa. Un elemento che il quotidiano La Stampa mette in apertura con il titolo "Migranti, un punto per Renzi". Il Financial Times proprio ieri sera aveva reso note le indiscrezioni su questo nuovo sistema di ripartizione, che secondo il quotidiano anglosassone rappresenta una vittoria per Renzi.
Intanto difende l'Ue e chiede all'Italia di ridurre il debito il commissario Ue agli Affari Economici Pierre Moscovici che pure sottolinea di apprezzare le riforme del governo Renzi. Moscovici invita in sostanza ad abbassare i toni.
"La Commissione Europea non può essere accusata di agire contro l'Italia, questo è assolutamente sbagliato". Lo ha detto a margine del Forum a Davos, il commissario Ue agli affari Economici, Pierre Moscovici, aggiungendo di avere massimo rispetto per un Paese fondatore come l'Italia e per lo sforzo riformista di Renzi. "Non c'è nessuna guerra" con l'Italia, "ora occorre abbassare la tensione e lavorare insieme con grande oggettività", ha aggiunto. "Il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, è un leader ambizioso e attento alle riforme e la Commissione Europea ha avuto molte occasioni per mostrare il suo apprezzamento verso quelle riforme". "Abbiamo bisogno di un rapporto positivo. Junker ha espresso i suoi pensieri perché ha ritenuto che la commissione avesse ricevuto delle critiche ingiuste. Ma capiamo la situazione (di Renzi ndr) e vogliamo discuterla".
"E' chiaro - ha detto ancora - che l'Italia debba ora muoversi per ridurre il debito". "Sì, il governo italiano sta facendo le riforme ed è una cosa positiva. Sì, sta riducendo il deficit, può anche usare la flessibilità. Ma è necessario che anche in Italia il rapporto debito-Pil diminuisca", ha sottolineato Moscovici. "Quale altro Paese - si è chiesto ancora - beneficia di tutta la flessibilità prevista dal Patto di stabilità, inclusa la clausola sugli investimenti e quella sulle riforma strutturali? Nessuno". "Dobbiamo anche prendere in considerazione" la richiesta di ulteriore flessibilità per l'accoglienza italiana ai migranti e concludendo: "No, non si può assolutamente dire che questa commissione sia ostile all'Italia".
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