Sono 619 i membri del Pkk curdo
uccisi dalle forze di sicurezza turche in quasi due mesi di
operazioni militari a Cizre, nella provincia sudorientale a
maggioranza curda di Sirnak, di cui il governo ha annunciato
ieri la conclusione. Lo riferisce l'esercito di Ankara.
La città è rimasta sotto coprifuoco totale dal 14 dicembre
scorso. Annunciando la fine delle operazioni, il ministro
dell'Interno di Ankara, Efkan Ala, ha precisato che il
coprifuoco resterà in vigore finché la zona non verrà messa
interamente in sicurezza da eventuali mine e trappole esplosive.
"Non sappiamo quante persone siano rimaste uccise a Cizre
negli ultimi 20 giorni. Non abbiamo un numero esatto perché
questi interventi si svolgono al di fuori della legalità", ha
accusato il leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin
Demirtas. Da quando sono iniziate le operazioni anti-Pkk nel
sud-est decine di migliaia di persone hanno dovuto abbandonare
le proprie case. La Fondazione della Turchia per i diritti umani
(Tihv) calcola che durante le azioni militari condotte da agosto
nella regione curda siano morti almeno 224 civili, tra cui 42
bambini e 31 donne.
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