Papa Francesco ha inviato un messaggio di cordoglio, a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, al presidente turco Recep Tayyip Erdogan per le vittime dell'attentato terroristico avvenuto ieri pomeriggio ad Ankara. Francesco si dice "profondamente addolorato" per la "tragica perdita di vita umane" e prega per le vittime e per i loro familiari come pure per il recupero di chi è rimasto ferito "in questo atroce atto di violenza".
"Non vedo alcun nesso tra l'attentato ad Ankara e l'intesa sulla migrazione", tra Ue e Turchia, ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, arrivando al Consiglio esteri a Bruxelles.
Le autorità turche hanno fermato sinora 11 persone in relazione all'attacco compiuto ieri con un'autobomba ad Ankara. Lo ha detto il premier turco, Ahmet Davutoglu, aggiungendo che è in corso un test del dna per accertare l'identità di chi ha compiuto l'attentato, che è rimasto ucciso nell'esplosione. "L'obiettivo di questo attacco terroristico è stata tutta la nostra nazione", ha detto Davutoglu, sostenendo che ci sono forti prove che inducono a sospettare che sia stato compiuto dal Pkk curdo. Il premier turco ha poi aggiunto che i corpi di 35 delle 37 vittime accertate sono stati identificati e resi alle famiglie.
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