La tensione tra Russia e Stati Uniti continua pericolosamente a crescere. Al continuo e duro botta e risposta di queste settimane tra Washington e Mosca, oggi si è aggiunta anche la voce grossa di Londra. E la reazione di Vladimir Putin non si è fatta attendere. Dopo la cyber guerra senza precedenti contro gli hacker russi, cui la Cia starebbe lavorando su ordine del presidente Barack Obama, oggi il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson hanno rilanciato la prospettiva di nuove e più dure sanzioni economiche contro Mosca se non cesserà i raid contro la martoriata città siriana di Aleppo. Per fermare la carneficina in Siria - è emerso dalla riunione nella capitale britannica alla quale hanno partecipato anche i ministri degli Esteri di Francia e Germania e i rappresenti diplomatici di Ue e altri sei Paesi - quella diplomatica resta l'unica opzione, anche perché l'Europa "non ha fame di guerra". E l'ipotesi di una no-fly zone, evocata nelle settimane scorse proprio da Johnson, non appare percorribile né ha trovato il consenso degli alleati.
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