l governo romeno resta in carica nonostante l'ondata di proteste di piazza contro la corruzione. L'esecutivo di centro-sinistra è uscito indenne dal voto di sfiducia che si è svolto oggi in Parlamento. 161 deputati hanno votato sì alla sfiducia, 232 i no.
Il premier socialdemocratico romeno Sorin Grindeanu non ha intenzione di dimettersi "per soddisfare la piazza". Lo ha dichiarato alla tv privata Antenu 3 mentre, nonostante il ritiro da parte del governo del decreto 'salva-corrotti', sono ancora migliaia i manifestanti che a Bucarest e nel resto del Paese continuano a protestare. Nonostante la marcia indietro del governo sul decreto corruzione, circa mezzo milione di persone sono scese in piazza questa sera solo a Bucarest, per il sesto giorno consecutivo, chiedendo le dimissioni di Grindeanu e del suo esecutivo, in carica da poco piu' di un mese. Per i manifestanti il ritiro del decreto e' arrivato troppo tardi, il governo non ha più alcuna credibilità. "Resteremo in piazza fino a quando il governo non se ne andrà. Non era il governo che volevamo. I corrotti non li vogliamo", ha detto un altro degli oltre centomila manifestanti tornati a radunarsi in serata davanti alla sede del governo in Piazza della Vittoria, a Bucarest. Sventolando bandiere tricolori della Romania i dimostranti hanno scandito a lungo 'Dimissioni!, dimissioni!', 'Ladri! ladri!'. Sopra il corteo pendevano diversi fantocci con maschere di noti politici con la divisa a righe dei detenuti, divenuti quasi un'icona di questa ondata di proteste romene. Ad alimentare l'insoddisfazione e i sospetti del movimento di protesta c'è l'intenzione del premier Grindeanu - in carica con il suo governo da poco più di un mese dopo il voto di dicembre - di presentare in parlamento un nuovo disegno di legge in fatto di norme sulla corruzione. E in parlamento la coalizione di governo di centrosinistra ha la maggioranza.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA