Il divieto di candidatura alle presidenziali russe per il leader dell'opposizione Alexei Navalny "getta seri dubbi sul pluralismo politico in Russia e la prospettiva di elezioni democratiche il prossimo anno". Così un portavoce dell'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini dopo la decisione della Commissione elettorale centrale russa.
"Accuse politicamente motivate non dovrebbero essere usate per impedire la partecipazione politica", per questo, ha sottolineato il portavoce, "ci aspettiamo che le autorità russe garantiscano un terreno di gioco equo, incluso per le elezioni presidenziali" del 18 marzo. L'Ue si aspetta quindi che l'Osce venga invitata per una missione di osservazione elettorale, e baserà la sua valutazione del processo elettorale sui risultati di quest'ultima così come ha già fatto in passato.
Le autorità responsabili delle prossime elezioni presidenziali in Russia hanno formalmente escluso dalla corsa elettorale il leader d'opposizione Alexei Navalny, che ora fa appello al boicottaggio del voto del prossimo anno. La Commissione elettorale centrale russa ha deciso all'unanimità che l'attivista anti-corruzione non è idoneo alla candidatura.
Navalny era già implicitamente escluso d'ufficio dalla corsa elettorale, a causa di una condanna in un caso di frode che è però stato considerata dall'opposizione come una decisione politica. Avrebbe potuto partecipare se gli fosse stata data una dispensa speciale o se la sua condanna fosse stata annullata.
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