Torna la bufera sulle accuse di discriminazione alla Bbc: ad accendere la miccia questa volta é stata Carrie Gracie, giornalista di punta dell'emittente pubblica britannica, che si é dimessa dall'incarico di responsabile della sede di corrispondenza di Pechino denunciando un pesante divario salariale a vantaggio di colleghi uomini.
Il caso ha avuto un'immediata eco politica, con l'intervento della premier Theresa May in persona la quale ha sollecitato la Bbc a fare azione di trasparenza e a "continuare a rendere pubblici" i dati sui compensi più elevati per documentare l'impegno ad appianare le disuguaglianze. Proprio dalla pubblicazione di alcuni di questi dati, Gracie aveva peraltro scoperto di essere pagata significativamente meno rispetto ai colleghi responsabili delle sedi della Bbc negli Usa e in Medio Oriente. Un gap che l'azienda non nega, pur giurando d'aver messo fine a ogni "discriminazione sistematica di genere", e che ha indotto Gracie a chiedere di rientrare nella redazione di Londra.
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