Con la priorità della sicurezza e del contrasto all'immigrazione illegale ha preso il via il primo luglio il semestre austriaco alla presidenza di turno del Consiglio dell' Ue: "Un'Europa che protegge" è d'altronde il motto scelto da Vienna per il suo semestre, che segue quello appena concluso della Bulgaria. L'Austria si troverà a dover trovare un'applicazione alle linee guida sulle migrazioni emerse dal vertice europeo dei giorni scorsi, a gestire i difficili negoziati sulla riforma del regolamento di Dublino sull'asilo, ma anche il rafforzamento dei confini europei e dell'agenzia Frontex, per garantire una protezione efficace delle frontiere esterne dell'Unione, e il potenziamento dei rimpatri. Temi che si intrecciano con le discussioni sul prossimo bilancio pluriennale dell'Ue per il periodo 2021-2027. Accanto a queste, le altrettanto difficili discussioni sulla riforma dell'Eurozona e il dossier sempre più incartato della Brexit, mentre si avvicina la scadenza dell'uscita della Gran Bretagna. Una prima occasione per tirare le fila del dibattito, salvo emergenze estive, sarà il summit informale dei capi di Stato e di governo convocato a Salisburgo il 20 settembre 2018. Tra gli altri temi che Vienna intende portare avanti c'è poi quello della competitività, in particolare attraverso la digitalizzazione. Infine, le politiche di vicinato e l' allargamento nella regione balcanica.
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