Boris Johnson affronta all'offensiva la platea della Conferenza annuale Tory: in un'intervista alla Bbc, nel giorno dell'apertura dell'assise congressuale a Manchester, il premier ribadisce la sua linea favorevole a una Brexit senza rinvii il 31 ottobre, promette soldi per sanità, scuola e polizia e respinge le accuse rivoltegli dalle opposizioni di usare un linguaggio incendiario, in un Paese già diviso, in vista delle elezioni anticipate. Incalzato dall'anchorman Andrew Marr, BoJo non fa una piega e si definisce "un modello di moderazione", insistendo sulla legittimità di definire "legge della resa" la legge anti-no deal approvata in Parlamento per tentare d'imporgli la richiesta di una proroga della Brexit in assenza di accordo con l'Ue. Mentre si limita a scusarsi come di "un malinteso" per aver replicato "cavolate" (humbug) a una deputata laburista che giorni fa gli rinfacciava alla Camera dei Comuni il rischio d'istigare nuove violenze nel Paese dopo l'assassinio di Jo Cox nel 2016. Le opposizioni intanto, che hanno negato la tradizionale pausa dei lavori parlamentari nei 3 giorni clou del congresso Tory (fino a mercoledì, quando parlerà Johnson), potrebbero tentare proprio ora la carta del voto di sfiducia. Magari per lasciare spazio a un governo di transizione anche minoritario guidato dal leader dell'opposizione laburista, Jeremy Corbyn: incaricato esclusivamente di ottenere un rinvio della Brexit da Bruxelles e di portare subito dopo il Regno al voto.
Il partito Conservatore britannico apre il suo congresso annuale a Manchester 'ricco' di un discreto vantaggio nei consensi sul partito Laburista, pari al 12%. Lo rivela un sondaggio Opinium, condotto per l'Observer. Il Labour registra comunque un aumento di consensi di tre punti percentuali dopo il suo congresso annuale della scorsa settimana a Brighton, e si assesta al 24%. Ma i Tory sono al 36%: in calo di un punto percentuale ma registrando una tenuta che potrebbe sorprendere considerato il complicato periodo per il primo ministro Boris Johnson, il quale nei giorni scorsi ha anche subito un duro colpo in seguito alla decisione della corte suprema che ha dichiarato illegale la sospensione del parlamento per cinque settimane voluta appunto dal premier.
Guadagnano terreno anche i Liberal Democratici che si assestano al 20% (+3%) e che per la prima volta registrano il sostegno maggiore fra gli elettori 'Remain'. Il Labour guadagna il 5% di consensi fra i sostenitori della Brexit.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA