In Macedonia del Nord si terranno elezioni parlamentari anticipate il 12 aprile prossimo. Lo hanno deciso i leader di tutti i partiti politici, sia della maggioranza che dell'opposizione, in un incontro questa sera a Skopje con il presidente macedone Stevo Pendarovski, che aveva convocato la riunione, alla quale ha partecipato anche il premier Zoran Zaev, leader del partito socialdemocratico. Le forze politiche hanno concordato al tempo stesso il varo di un governo tecnico il 3 gennaio, quando il premier Zaev si dimetterà. A proporre il voto anticipato era stato lo stesso Zaev ieri, dopo il no di Bruxelles all'avvio del negoziato di adesione di Skopje alla Ue.
Al termine della riunione con il presidente Pendarovksi, Zaev ha detto che il suo partito socialdemocratico aveva proposto di votare molto prima, indicando il 22 o 29 dicembre come possibili date, ma l'opposizione non è stata d'accordo. Sulla base di una norma introdotta con il cosiddetto Accordo di Przino, raggiunto tre anni fa al culmine di una profonda crisi politica, e con la mediazione della comunità internazionale, il primo ministro macedone deve dimettersi 100 giorni prima delle elezioni, con l'insediamento di un governo tecnico composto da ministri sia della maggioranza che dell'opposizione. Zaev ha sottolineato in serata che tutte le forze politiche oggi hanno concordato che l'obiettivo del Paese è l'integrazione euro atlantica, con l'adesione a Nato e Unione europea. Ieri Zaev, dopo il no di Bruxelles al negoziato di adesione, aveva parlato di un "errore storico" e di una "grande ingiustizia" da parte della Ue che non ha mantenuto le sue promesse nei riguardi di Skopje. E aveva proposto il voto anticipato in tempi rapidi per consentire ai cittadini di pronunciarsi sulla strada da seguire.
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