La Turchia è determinata a
proseguire secondo i piani le sue controverse trivellazioni in
cerca di idrocarburi nel Mediterraneo orientale nonostante
l'emergenza Covid-19. Lo ha dichiarato il ministro dell'Energia
di Ankara, Fatih Donmez, precisando che la nave da perforazione
Fatih avvierà da luglio le sue prime attività anche nel mar
Nero. In un'intervista all'agenzia statale Anadolu, il ministro
ha spiegato che la compagnia petrolifera di stato Turkish
Petroleum ha inoltre presentato una richiesta per condurre
attività di esplorazione nel Mediterraneo orientale alla luce
del memorandum d'intesa siglato lo scorso 27 novembre a Istanbul
tra la Turchia e il Governo di accordo nazionale libico (Gna) di
Fayez al-Sarraj per la delimitazione dei confini marittimi, che
però è ritenuto illegittimo dalla comunità internazionale.
Lunedì scorso, Francia, Grecia, Cipro, Egitto ed Emirati Arabi
Uniti sono tornate a denunciare in una nota congiunta la
attività di Ankara come "illegali".
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