Il giuramento di Alexander Lukashenko "manca di qualsiasi legittimazione democratica" poichè l'Ue "non riconosce i risultati falsificati delle elezioni". E' quanto scrive in una nota l'Alto rappresentante per la politica estera Ue Javier Borrell.
La risposta del presidente bielorusso - che ieri ha giurato e si è insediato per la sesta volta alla guida del Paese - non si è fatta attendere. L'amministrazione presidenziale bielorussa non è tenuta a notificare all'Occidente la data della sua inaugurazione presidenziale poiché si tratta di una questione interna, ha detto Lukashenko. "Penso che le leggi bielorusse non ci obblighino a notificare alcun Paese occidentale. Si tratta di un affare interno. Tutte le critiche sembrano dire la stessa cosa: un segreto o un mistero. Sapete, circa 2.000 persone, compresi i militari, sono state invitate alla cerimonia di inaugurazione. È praticamente impossibile mantenere un segreto in questo modo", ha proseguito Lukashenko in occasione di un incontro con l'ambasciatore cinese in Bielorussia Cui Qiming.
Come è noto, la cerimonia è stata tenuta segreta fino all'ultimo momento. Borrell ha poi ribadito il pieno appoggio dell'Unione ai cittadini bielorussi che continuano a protestare e ribadisce il loro diritto "a essere rappresentati da chi sceglieranno liberamente attraverso nuove elezioni inclusive, trasparenti e credibili".
"Questa cosiddetta inaugurazione è una farsa. In realtà oggi Lukashenko è solamente andato in pensione": aveva commentato la leader dell'opposizione bielorussa, Svetlana Tikhanovskaya. "Ciò significa che le sue direttive alle forze dell'ordine non sono più legittime e non sono eseguibili. Io, Svetlana Tikhanovskaya, sono l'unico leader eletto dal popolo bielorusso. E il nostro compito ora è costruire insieme una nuova Bielorussia", aveva aggiunto.
Intanto l'opposizione ha in programma di iniziare una protesta "a oltranza", come ha fatto sapere il membro del Presidio del Consiglio di coordinamento dell'opposizione bielorussa, Pavel Latushko, sempre su Telegram. "Non accetteremo mai i brogli e chiediamo nuova elezioni. Stiamo esortando tutti a fare una campagna di disobbedienza a oltranza", ha sottolineato Latushko descrivendo l'insediamento di Lukashenko - che si è svolto "in un'atmosfera di riservatezza e segretezza" - come "una situazione senza precedenti".
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