Il ministero della Salute francese
ha modificato ieri il suo modo di calcolo del tasso di
positività al Covid-19, con la conseguenza immediata del crollo
del tasso stesso, in un solo giorno, dal 10,7% di positivi sui
tamponi effettuati al 6,3%.
Santé Publique France ha spiegato poi di aver adottato la
modifica per ottenere una reale proporzione di persone positive
al Covid sul territorio francese. "Oggi che l'epidemia si
prolunga - hanno spiegato i tecnici del ministero - è frequente
che una stessa persona si sottoponga a diversi test, in
particolare quando i precedenti erano negativi". "Le conoscenze
si sono evolute - spiega ancora Santé Publique - e il rischio di
reinfezione, che oggi è considerato molto debole ma possibile
dopo 60 giorni, deve poter essere identificato. Il modo di
testare le persone deve quindi adattarsi per riflettere
l'epidemia nel modo più aderente alla realtà".
Finora, in Francia, il tasso di positività dei tamponi veniva
calcolato per paziente: ad ogni persona veniva associato un
"positivo" o "negativo". Se questa persona si sottoponeva a
diversi tamponi di seguito, soltanto il primo test negativo
veniva contabilizzato nei dati. Con il problema che se alla
seconda o terza volta il tampone si fosse rivelato positivo, non
rientrava nel conteggio. Tutte le persone che avevano effettuato
più tamponi negativi erano escluse dal conteggio, arrivando così
ad un totale sottostimato del numero di persone testate: "Questo
conduceva a un tasso di positività sovrastimato e a un tasso di
test effettuati sottostimato". Da ieri sera, tutti i risultati
sono contabilizzati nelle statistiche, anche quelli di persone
che avevano fatto un altro test una settimana prima.
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