In Austria continua a suscitare
polemiche l'apertura dal 24 dicembre degli impianti di risalita,
ma con l'obbligo di indossare mascherine Ffp2. Secondo il
presidente degli impiantisti tirolesi Franz Hoerl, interpellato
dalla Tiroler Tageszeitung, si tratta "di un ulteriore pugno"
per la sua categoria. L'obbligo - sostiene - non è
controllabile, ma gli impiantisti sono responsabili.
Il suo omologo del land Salisburgo, Erich Egger, contesta sul
quotidiano Der Standard che "in metropolitano basta qualsiasi
straccio" come mascherina, mentre nelle cabinovie servono le
costose Ffp2. Viste le condizioni, a suo avviso, alcuni centri
sciistici non apriranno, anche se la maggioranza comunque
metterà in funzione gli impianti.
Crea malumori anche la chiusura imposta dal governo ai
rifugi. Alcune baite vogliono però offrire cibo d'asporto, visto
che è consentito ai ristoranti a valle. Egger prevede perciò una
braccio di ferro legale.
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