Il Cremlino vede una possibile minaccia di ripresa di una guerra civile in Ucraina. "Siamo davanti ad atti provocatori lungo la linea di contatto. Sono le forze armate dell'Ucraina che hanno intrapreso un percorso verso l'escalation di questi atti provocatori e stanno continuando questa politica. Queste provocazioni tendono a intensificarsi. Tutto questo sta creando una potenziale minaccia per la ripresa di una guerra civile in Ucraina" ha detto il portavoce Dmitry Peskov, citato da Interfax.
"Abbiamo preso nota della dichiarazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ieri ha visitato il Donbass e ha detto che l'adesione del paese alla Nato avrebbe presumibilmente aiutato a porre fine al conflitto nella regione. Tuttavia, contrariamente alle aspettative di Kiev, la potenziale adesione alla Nato non solo non porterà la pace in Ucraina ma, al contrario, porterà a un aumento su larga scala delle tensioni nel sud-est, causando forse conseguenze irreversibili per la tenuta dello Stato ucraino". Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, citata dalla Tass. "Chiediamo ancora una volta alle autorità di Kiev di adottare un approccio responsabile e di iniziare finalmente ad attuare gli obblighi previsti dal pacchetto di misure di Minsk", ha aggiunto Zakarova sottolineando che la situazione nel Donbass rimane complicata e tende a peggiorare a causa delle "intenzioni bellicose di Kiev, ancora guidata dall'illusione che ci possa essere una soluzione militare al conflitto nel sud-est del paese". "Truppe ed equipaggiamenti militari vengono dispiegati nella regione e i piani di mobilitazione vengono aggiornati", ha osservato. "I media ucraini stanno fomentando l'isteria basata sul mito della minaccia russa, sostenendo che Mosca ha intenzione di attaccare l'Ucraina nel prossimo futuro. Gli sponsor occidentali di Kiev sostengono apertamente la maggior parte degli sviluppi", ha detto ancora Zakharova. Zelensky ha detto martedì che l'unico modo per porre fine alla guerra nel Donbass è che l'Ucraina si unisca alla Nato.
Intanto, Vladimir Putin ha dato "le necessarie spiegazioni" ad Angela Merkel: "Siamo liberi di spostare le nostre forze armate, qualsiasi unità sul territorio della Russia a nostra discrezione". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, dopo che in una conversazione telefonica la Cancelliera tedesca aveva chiesto a Putin "la riduzione" del rafforzamento delle truppe russe nei pressi dei confini con l'Ucraina. Lo riporta l'agenzia Interfax. "In questo momento purtroppo - ha proseguito Peskov - l'Ucraina si sta trasformando di nuovo in una regione potenzialmente molto instabile e naturalmente qualsiasi Paese che ha presso i suoi confini una regione instabile, pericolosa ed esplosiva, adotta misure necessarie a garantire la propria sicurezza".
Mosca, poi, dice di essere "preoccupata per l'aumento delle attività degli stati non costieri, compresi alcuni paesi della Nato, nel Mar Nero". Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko. "Siamo preoccupati di aver osservato un aumento delle attività degli stati non costieri nel Mar Nero; il numero d'ingressi dei Paesi della Nato e la durata della presenza delle navi da guerra è aumentata", ha aggiunto Grushko a Interfax, commentando le notizie secondo cui gli Stati Uniti hanno notificato alla Turchia che due navi da guerra hanno intenzione di passare presto attraverso il Bosforo verso il Mar Nero.
E nel frattempo proprio una delegazione americana guidata dalla responsabile militare dell'ambasciata Usa a Kiev, colonnello Brittany Stewart, ha visitato la zona delle operazioni ucraine nel Donbass e le unità ucraine impegnate lungo linea di contatto: lo riporta l'agenzia Interfax citando il centro stampa del quartier generale ucraino. "Il governo degli Usa - ha detto Stewart secondo I'agenzia Interfax - è profondamente preoccupato per la situazione che si sta sviluppando attorno ai confini con l'Ucraina e appoggia in ogni modo la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA