Le forze di sicurezza bielorusse hanno "sparato colpi in aria, simulando situazioni pericolose" per destabilizzare ancora di più la situazione al confine con la Polonia. Lo ha detto il portavoce dei servizi speciali di Varsavia, Stanislaw Zaryn. "Sappiamo anche - ha aggiunto - che le autorità della Bielorussia stanno aiutando i migranti a distruggere le barriere al confine. Li vediamo portare loro gli strumenti per tagliare i cavi, per distruggere la recinzione". Media vicini al governo di Minsk, citati dalla tedesca Welt, riferiscono invece a loro volta di spari da parte polacca, ma non ci sono conferme.
La guerra ibrida dei migranti della Bielorussia verso l'Europa rischia di provocare un'escalation. Situazione peggiorata dopo le immagini di centinaia di profughi in marcia verso frontiera polacca. Varsavia ne respinge l'ingresso e si dice pronta a difendere i propri confini. La commissione chiede ai 27 di colpire il regime di Lukashenko con un nuovo giro di sanzioni. La Polonia quest'anno ha registrato oltre 23mila ingressi illegali da est, quasi la metà a ottobre. Berlino esorta Bruxelles ad agire e ad aiutare a fermare il flusso di migranti che attraversano illegalmente la Polonia dalla Bielorussia. Minsk avverte Polonia, eviti provocazioni. La Nato: 'La situazione è grave'.
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha parlato col presidente polacco Andrzej Duda della "grave situazione" alla frontiera della Polonia. Lo rende noto lo stesso Stoltenberg su Twitter. "L'uso dei migranti da parte della Bielorussia come tattica ibrida è inaccettabile. La Nato è solidale con la Polonia e tutti gli alleati nella regione", aggiunge il segretario generale.
Il Consiglio dell'Ue ha sospeso lo schema di facilitazione dei visti per gli esponenti del regime di Minsk. La decisione è una risposta all'attacco ibrido in corso lanciato dal regime Bielorusso. Lo rende noto il portavoce della presidenza di turno del Consiglio Ue, Damijan Fiser, su Twitter.
Il ministero della Difesa bielorusso ha respinto oggi le accuse di Varsavia secondo cui Minsk sta coordinando l'ondata di migranti che tentano di attraversare la vicina Polonia. "Il ministero della Difesa bielorusso ritiene infondate e non comprovate le accuse da parte polacca", si legge in un comunicato che accusa la Polonia di aumentare la tensione "deliberatamente".
La Bielorussia mette in guarda la Polonia contro ogni "provocazione" al confine tra i due Paesi, dove si ammassano migliaia di migranti nella speranza di entrare in Ue. "Vogliamo anticipatamente mettere in guardia la parte polacca contro l'utilizzo di qualsiasi provocazione" contro la Bielorussia "per giustificare eventuali azioni bellicose illegali" contro i migranti. Lo comunica una nota del ministero degli Esteri di Minsk.
La Germania esorta l'Unione europea ad "agire" e ad aiutare a fermare il flusso di migranti che attraversano illegalmente la Polonia dalla Bielorussia. "La Polonia o la Germania non possono farcela da sole", ha detto al quotidiano Bild il ministro degli Interni ad interim Horst Seehofer. "Dobbiamo aiutare il governo polacco a proteggere il loro confine esterno. Questo sarebbe effettivamente il compito della Commissione europea. Ora li invito ad agire", ha detto.
Nell'intervista alla Bild Seehofer ha detto di sostenere la decisione della Polonia di costruire un muro di confine. "Non possiamo criticarli per aver protetto i confini esterni dell'Ue". "Non attraverso l'uso di armi da fuoco ovviamente, ma con altri mezzi che sono disponibili", ha aggiunto. La situazione, già molto tesa tra Minsk e Bruxelles è peggiorata dopo che sono circolate le immagini di centinaia di profughi in marcia verso la frontiera polacca. Varsavia ha respinto il loro ingresso e si è detta pronta a difendere i propri confini, mentre la Commissione Ue ha chiesto ai 27 di colpire il regime di Lukashenko con un nuovo giro di sanzioni. La Polonia quest'anno ha registrato oltre 23mila ingressi illegali di migranti da est, di cui quasi la metà a ottobre. Un segnale che la Bielorussia sta aumentato la pressione sull'Europa, come rappresaglia alle sanzioni.
Aleksandr Lukashenko e Vladimir Putin hanno discusso della situazione al confine tra Bielorussia e Polonia nel corso di una conversazione telefonica: lo comunica il servizio stampa del Cremlino. Il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko ha dichiarato che "non si piegherà davanti all'Europa" mentre migliaia di migranti sono ammassati al confine con la Polonia.
L'addetto militare presso l'ambasciata della Polonia a Minsk è stato convocato al ministero della Difesa bielorusso: lo riferisce lo stesso dicastero bielorusso dichiarando che al rappresentante polacco "è stato comunicato che le accuse della parte polacca su un coinvolgimento di militari bielorussi" nella situazione al confine tra Polonia e Bielorussia "sono infondate e ingiustificate".
Il premier polacco, Mateusz Morawiecki: "Dietro la crisi dei migranti dalla Bielorussia c'è la regia del presidente russo Vladimir Putin."
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