"Quello striscione non doveva
essere esposto allo stadio": il ministro dell'Interno francese,
Bruno Retailleau, condanna con un messaggio su X lo striscione
di sostegno a Gaza dispiegato ieri sera, durante la partita di
Champions League fra il Paris Saint-Germain (Psg) e l'Atletico
Madrid al Parco dei Principi, dai tifosi parigini prima
dell'inizio del match.
"Chiedo al Psg di dare una spiegazioni e alle squadre di
vigilare affinché la politica non rovini lo sport, che deve
sempre restare un fermento unitario", ha scritto Retailleau nel
post. Aggiungendo poi che "messaggi come questo sono vietati dai
regolamenti della Lega e dell'Uefa. Se si dovesse ripetere,
bisognerà pensare a vietare gli striscioni per i club che non
fanno rispettare le regole".
Prima dell'inizio della partita, che si è conclusa con la
sconfitta per 1-2 del Psg, il Collettivo Ultras Paris (Cup) ha
srotolato uno striscione con la scritta "Free Palestine" con i
colori rosso e blu del Psg e una bandiera palestinese
insanguinata, insieme con le bandiere del Libano, e un'immagine
di Gerusalemme, di carri armati e di una persona con la kefiah.
Lo striscione, molto grande, copriva tutta la curva Auteuil,
quella degli ultrà parigini, dove era stata sistemata la scritta
"la guerra in campo ma la pace nel mondo".
In una comunicazione all'Afp, il Paris Saint-Germain ha fatto
sapere che "il club non era a conoscenza del progetto di esporre
quel messaggio", ed ha sottolineato che "il Parco dei Principi
e, e deve restare, un luogo di comunione attorno ad una passione
comune per il calcio e si oppone in modo fermo ad ogni messaggio
di carattere politico nello stadio".
Protesta del presidente del Consiglio rappresentativo delle
istituzioni ebraiche di Francia, Yonathan Arfi, che - sempre su
X - ha scritto: "Scandaloso striscione stasera al Parco dei
Principi! Una cartina in cui lo stato di Israele non esiste più.
Un combattente palestinese col volto coperto. Non è un messaggio
di pace, ma un'esortazione all'odio".
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