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Allarme dalla Libia, rischia la catastrofe umanitaria

Allarme dalla Libia, rischia la catastrofe umanitaria

Il premier ha ordinato la mobilitazione generale delle forze armate per liberare Tripoli dalle milizie filo islamiche

IL CAIRO, 25 settembre 2014, 17:52

Redazione ANSA

ANSACheck

Scontri a Tripoli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scontri a Tripoli - RIPRODUZIONE RISERVATA
Scontri a Tripoli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il premier schiera l'esercito. Abdullah Al Thani ha ordinato "la mobilitazione generale delle forze armate, su richiesta della popolazione di Tripoli, per liberare la capitale dalle milizie filo islamiche dell'operazione Alba (Farj)".

Il Parlamento libico, costretto a riunirsi a Tobruk, evoca il rischio catastrofe umanitaria nell'area di Warshefana, a sudovest di Tripoli, teatro da settimane di sanguinosi combattimenti tra milizie rivali. I morti si contano a decine. Il Parlamento chiede il cessate il fuoco e all'Onu di recarsi nella zona per evacuare donne, bambini e disabili e assicurare un ponte aereo. Settimane fa, le milizie di Misurata hanno attaccato l'area considerata a suo tempo una roccaforte dei fedelissimi di Gheddafi.

Il premier Abdullah Al Thani ha ordinato "la mobilitazione generale delle forze armate, su richiesta della popolazione di Tripoli, per liberare la capitale dalle milizie filo islamiche dell'operazione Alba (Farj)". Lo riferiscono i media libici. Il governo di Al Thani ha ricevuto ieri la fiducia dal parlamento.

I militari filogovernativi, secondo quanto riferito all'ANSA da una fonte militare libica, "hanno conquistato dopo duri combattimenti El Azizia, liberandola dalle milizie filo-islamiche (Farj)". La città è considerata strategica, 55 km. a sud-ovest della capitale, ed è un crocevia degli scambi commerciali della Libia occidentale.

Per  Human Rights Watch "sono almeno 250 gli assassinii politici a Bengasi e Derna solo quest'anno". Tra le vittime giornalisti, attivisti, civili. L'organizzazione, che ipotizza si tratti di crimini contro l'umanità chiede sia aperta una indagine internazionale.

Si allunga intanto la scia di sangue targata Ansar al Sharia a Bengasi: 8 i morti mercoledì, compresi alcuni civili nelle ultime ore. A Bengasi, in quello che viene definito "il venerdi' nero", la scorsa settimana sono state uccise 14 persone, compresi due attivisti adolescenti. Oggi sono finiti sotto i colpi dei killer anche civili e un imprenditore, oltre a due colonnelli. La campagna di assassini mirati di Ansar punta a eliminare dalla città tutte le voci critiche e indebolire l'opposizione popolare al movimento.

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