(di Massimo Lomonaco)
Il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, ha rilanciato con forza l'azione Ue per il riavvio a breve del processo di pace in Medio Oriente nel quadro della soluzione a 2 nazioni e ''Gerusalemme capitale di due stati''. Il tutto con l'''obiettivo della nascita di uno stato palestinese''. Lo ha ripetuto alla leadership israeliana e palestinese visitando Israele e Gaza e la Cisgiordania. E, nell'urgenza di concretizzare questo disegno, proseguira' per Amman dove vedra' re Abdallah di Giordania: sul tavolo le tensioni in atto nella zona, a cominciare da Gerusalemme. Mogherini ha piu' volte sottolineato il principio di fondo della sua prima missione, ad una settimana dalla nomina come ministro Ue: ''dobbiamo continuare verso questa soluzione, altrimenti si rischia il ritorno della violenza. Il mondo non tollerera' una quarta guerra'', specialmente a Gaza.
Punti fermi di questo rinnovato impegno europeo - anche di fronte al blocco dell'iniziativa Usa, nonostante l'impegno costante del segretario di stato Kerry - sono appunto la ripresa del negoziato, il passaggio dal cessate il fuoco nella Striscia al consolidamento di una stabilita' effettiva, la nascita dello Stato palestinese e la sicurezza di Israele. Tutti temi sui quali - ha detto il capo della diplomazia Ue - l'Europa intende impegnarsi a fondo, proprio perche' conscia non solo delle difficolta' sul campo ma anche del tempo che passa e che - ha spiegato Mogherini - ''non puo' essere lasciato trascorrere''.
Un quadro segnato anche dall'intenzione dell'Autorita' nazionale palestinese di presentare entro novembre al Consiglio di sicurezza dell'Onu il riconoscimento della Palestina, a cui Israele e Usa si oppongono. Su Gaza - dove ha incontrato quattro ministri del governo di riconciliazione nazionale - il ministro Ue ha insistito che ''se c'e' un modo per far ripartire la Striscia e' garantirle un esecutivo palestinese che pur in condizioni difficili deve poter governare''. Poi incontrando a Ramallah il premier Rami Hamdallah ha ribadito il sostegno di Bruxelles all'esecutivo palestinese condannando le esplosioni di ieri nella Striscia ai danni di esponenti di Fatah (che ha accusato Hamas) e che hanno spinto lo stesso Hamdallah ad annullare la sua prevista visita a Gaza.
Mogherini ha quindi sottolineato la necessità che da parti di tutti ci sia responsabilita' "senza atti che possano danneggiare in modo irreversibile il processo di pace''. Senza questo, l'aiuto economico alla Striscia deciso al Cairo, non sarebbe che un passo e basta. ''Il cessate il fuoco raggiunto ad agosto - ha aggiunto - non e' una pace e quindi e' fragile''. Mogherini ha rivendicato sia il sostegno Ue al nuovo governo palestinese di unita' sia il ruolo politico giocato dall'Europa nell'ottenere quel cessate il fuoco, dopo 50 giorni di guerra.''Mi auguro - ha detto rivolta ad Hamdallah nella conferenza stampa congiunta a Ramallah - di poterla incontrare di nuovo a Gaza''. Su Gerusalemme - luogo di tensioni e scontri durante queste settimane - Mogherini ha ricordato che ''la citta' deve essere un esempio di coesistenza. Se questo viene meno non e' un problema solamente per Israele o per i palestinesi ma è un problema di tutti visto che Gerusalemme e' una citta' importante per molti''.
Rispondendo ad una domanda dei giornalisti durante la conferenza stampa, Mogherini - che piu' volte ha rivendicato nei suoi incontri in Israele quanto sia importante la sicurezza dello stato ebraico - e' tornata a condannare le colonie israeliane. ''L'Europa le considera illegali e un ostacolo alla pace. L'ho ripetuto al premier Benyamin Netanyahu. Sono in contraddizione con gli interessi stessi di Israele. Sono profondamente convinta di questo come del fatto che la migliore garanzia per la sicurezza di Israele sia la nascita di uno Stato palestinese'', ha concluso.
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