Il numero di rifugiati in fuga dal conflitto in Siria e giunti nei paesi vicini ha superato la soglia dei quattro milioni, ha affermato oggi l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr).
Al ritmo attuale, l'Unhcr prevede che il numero potrebbe salire a circa 4,27 milioni entro la fine del 2015. "Si tratta della più grande popolazione di rifugiati proveniente da un unico conflitto in una generazione. Una popolazione che ha bisogno del sostegno del resto del mondo, ma che invece vive in condizioni terribili e sprofonda nella povertà", ha osservato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Antonio Guterres. Sono gli ultimi dati sui nuovi arrivi Turchia e sui profughi già presenti in questo paese ad aver portato il totale di rifugiati siriani nei paesi limitrofi a superare la soglia dei quattro milioni (4.013.000) appena dieci mesi dopo che era stato raggiunto il totale di tre milioni. Quasi la metà dei quattro milioni di Siriani sono giunti in Turchia, paese che ospita oltre 1,8 milioni di rifugiati, circa 249.000 sono in Iraq, più di 629.000 in Giordania, 132.000 in Egitto, quasi 1,2 milioni in Libano e circa 24.000 in altre parti del Nord Africa. Non è invece incluso, il dato delle oltre 270.000 richieste d'asilo presentate da Siriani in Europa, né quello di altre migliaia di Siriani reinsediati altrove. Ai rifugiati fuggiti nei Paesi vicini, si sommano inoltre almeno 7,6 milioni di persone sfollate all'interno della Siria, molte in circostanze e luoghi difficili da raggiungere. L'Unhcr ha ricevuto solo il 24% dei 5,5 miliardi dollari richiesti insieme ai partners per sostenere i rifugiati siriani nel 2015
Oxfam: “Negli ultimi 10 mesi un nuovo profugo ogni 27 secondi, urgenti maggiori aiuti per i paesi ospitanti ormai al collasso”.
L’associazione umanitaria lancia un appello alla comunità internazionale per lo stanziamento di 8,4 miliardi di dollari per far fronte all’emergenza, investendo nella fornitura di servizi sanitari e scolastici per i rifugiati siriani.
"Un destino peggiore della morte”. Ecco come alcuni dei 4 milioni di rifugiati siriani, accolti nei paesi vicini, descrivono il dramma che hanno vissuto nel veder crollare la propria casa sotto i colpi di mortaio e delle barrel bomb che stanno insanguinando la Siria da ormai oltre 4 anni. Un conflitto che solo negli ultimi 8 mesi ha costretto ogni 27 secondi un siriano a lasciarsi tutto alle spalle, abbandonando un’intera vita andata letteralmente in pezzi.
Il responsabile emergenze umanitarie di Oxfam Italia, Riccardo Sansone racconta: "Il numero dei profughi in fuga da quella che il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon ha definito la peggiore crisi umanitaria dei nostri tempi, è aumentato esponenzialmente davanti ai nostri occhi. La maggior parte di loro è fuggita portando con se solo vestiti che aveva indosso, mentre milioni di persone sono ancora intrappolate in zone di guerra, dal momento che i paesi vicini hanno posto restrizioni ai propri confini a causa della drammatica escalation della crisi. Dal canto suo, la comunità internazionale ha risposto con aiuti inadeguati, limitando le disponibilità per l'accoglienza dei profughi più vulnerabili e non impegnandosi in maniera decisa a portare le parti in conflitto al tavolo dei negoziati. Se vogliamo evitare che altri milioni di siriani siano costretti ad abbandonare la propria casa, restituendo la speranza ad un’intera generazione di giovani siriani, tutto questo deve cambiare adesso".
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