Il Dipartimento di Stato americano ha sospeso i contatti bilaterali con la Russia sulla Siria. Lo afferma il Dipartimento di Stato, sottolineando che userà "canali di comunicazione con la Russia".
'Siamo molto preoccupati per la situazione politica in Siria'': la ''pazienza di tutti'' con la Russia in Siria ''e' finita''. Lo afferma il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, sottolineando che serve una transizione politica.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama "valuterà una serie di opzioni" nei prossimi giorni, compresa - ma non esclusivamente - la possibilità di sanzioni contro la Russia alla luce degli ultimi sviluppi circa gli sforzi diplomatici sulla Siria, secondo quanto riferisce la Casa Bianca.
"La decisione" di sospendere i contatti bilaterali con la Russia, sul cessate fuoco in Siria non significa che "abbandoniamo i siriani, continueremo a cercare un modo per mettere fine a questa guerra". Così il segretario di stato Usa John Kerry. La Russia ha "chiuso gli occhi" di fronte all'uso che Assad ha fatto "di gas" per "massacrare la sua gente" - afferma Kerry -. "Chi ha scelto la pace si comporta in modo diverso da come ha fatto la Russia".
Washington non ha rispettato gli accordi sulla Siria e ora sta cercando di scaricare la colpa su qualcun altro: è la prima reazione di Mosca, attraverso la portavoce del ministero degli Esteri, citata dalla Tass, alla decisione annunciata dagli Usa di aver sospeso i contatti bilaterali.
"Non è una decisione che abbiamo preso alla leggera", afferma il Dipartimento di Stato Usa, sottolineando che la Russia non ha tenuto fede ai suoi impegni. "La Russia e il regime siriano hanno deciso di seguire la strada militare, non in linea con la fine delle ostilità, come dimostrato dagli attacchi nelle aree civili, mirando su infrastrutture essenziali come gli ospedali e prevenendo l'arrivo degli aiuti umanitari ai civili, incluso l'attacco del 19 settembre a un convoglio di aiuti umanitari".
L'Isis ha rivendicato un attentato suicida avvenuto ieri sera in una festa di matrimonio a Hassaka, nel nord-est della Siria, sotto il controllo in parte delle milizie curde e in parte delle forze governative. Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), il bilancio è salito ad almeno 31 morti, tra i quali 5 bambini, e 80 feriti.
"I bombardamenti sulla parte orientale di Aleppo sono indiscriminati e di una violenza senza precedenti". Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni alle Commissioni Esteri di Camera e Senato. "Stiamo parlando di una città delle dimensioni di Bologna, abitata da quasi 300.000 persone, nella quale si annidano o combattono 15-16.000 militanti ribelli. Così non si fa la guerra a loro ma si spiana una città", ha aggiunto.
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