Oltre 40 civili sono rimasti uccisi in raid aerei e di artiglieria governativi siriani sulla Ghuta, l'area assediata a est di Damasco e raggiunta oggi da aiuti umanitari attesi da novembre. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), secondo cui tra i 44 civili uccisi nella Ghuta ci sono almeno una decina di minori e diverse donne.
Sempre oggi nella Ghuta è arrivato un convoglio umanitario organizzato da varie agenzie dell'Onu e altre organizzazioni umanitarie è entrato oggi nella Ghuta orientale, l'enclave controllata dai ribelli vicino a Damasco, dopo avere ricevuto il necessario permesso delle autorità governative. Lo ha reso noto l'ufficio per gli affari umanitari delle Nazioni Unite.
Un operatore dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) che si trova sul terreno ha fatto sapere con un tweet che il convoglio, composto da 46 camion che trasportano generi alimentari e sanitari, è entrato dal valico di Wafidin e viaggia verso la cittadina di Duma. Gli aiuti sono destinati a 27.500 persone, su un totale di 400.000 che si stima si trovino nella regione assediata e che soffrono per la carenza di cibo e medicinali.
L'arrivo degli aiuti è "un primo passo positivo", ma non basta certo a risolvere i problemi dei civili intrappolati nella enclave controllata dagli insorti e assediata dalle forze governative siriane. Lo ha affermato oggi una portavoce del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr), Ingy Sedky, parlando da Damasco con l'agenzia Ap.
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