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Italia all'Onu denuncia le restrizioni per donne in Afghanistan

Italia all'Onu denuncia le restrizioni per donne in Afghanistan

Intervento dell'amb. Grassi al Consiglio diritti umani

GINEVRA, 18 giugno 2024, 17:46

Redazione ANSA

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"Le crescenti restrizioni" dei diritti fondamentali delle donne e le ragazze in Afghanistan - tra cui il diritto all'istruzione, al lavoro e alla libertà di movimento - "sono inaccettabili e devono essere eliminate", ha ribadito oggi a Ginevra il Rappresentante permanente d'Italia presso le Nazioni Unite e le altre organizzazioni internazionali a Ginevra, ambasciatore Vincenzo Grassi.
    Prendendo la parola in occasione del dialogo interattivo con il relatore speciale sulla situazione dei diritti umani in Afghanistan, nel quadro della 56ma sessione del Consiglio Diritti Umani, Grassi ha ribadito l'importanza della giustizia e dell'accertamento delle responsabilità ed ha affermato che l'Italia è "allarmata dal fatto che l'oppressione sistematica di donne e ragazze possa configurare una persecuzione di genere, un crimine contro l'umanità definito nello Statuto di Roma, di cui l'Afghanistan è uno Stato parte".
    "È essenziale che la comunità internazionale e questo Consiglio continuino ad occuparsi della situazione dei diritti umani in Afghanistan, che resta estremamente grave, con particolare riguardo alla discriminazione e alla violenza di genere contro donne e ragazze, descritta nel rapporto come "apartheid di genere", ha aggiunto l'ambasciatore.
    Grassi - precisa un comunicato della Rappresentanza - ha sottolineato che "l'Italia resta inoltre profondamente preoccupata per l'impatto della situazione attuale su milioni di bambini privati dei diritti e dei servizi di base, nonché sulle minoranze e sui gruppi etnici e religiosi", ricordando che "l'Afghanistan deve rispettare i suoi obblighi previsti dal diritto internazionale, tra cui quelli derivanti dalla Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, dalla Convenzione sui diritti del fanciullo e da altri trattati di cui è parimenti uno Stato parte".
    In conclusione, il Rappresentante Permanente ha affermato che "l'Italia sottolinea che la piena, equa, effettiva e significativa partecipazione delle donne afghane in tutte le sfere della società e nei processi internazionali è cruciale per assicurare una pace sostenibile, stabilità e prosperità in Afghanistan".
   

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